Ultimo aggiornamento: 8 Maggio 2018
Testo del decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148, coordinato con la legge di conversione 4 dicembre 2017, n. 172, recante: “Disposizioni urgenti in materia finanziaria e per esigenze indifferibili. Modifica alla disciplina dell’estinzione del reato per condotte riparatorie.”(GU n.284 del 5-12-2017)
Premesse della redazione:
Le modifiche apportate dalla legge di conversione sono riportate tra i segni (( … )).
Le NORME AGGIUNTIVE che modificano norme diverse dal DL 189/2016 e aggiungono ulteriori disposizioni alle procedure per la ricostruzione sono evidenziate in rosso.
INDICE
Titolo I – DISPOSIZIONI IN MATERIA FISCALE
Art. 1 – Estensione della definizione agevolata dei carichi
Art. 1-bis – Utilizzo dei proventi da oneri di urbanizzazione per spese di progettazione
Art. 1-ter – Disposizioni relative alla trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute
Art. 2 – Sospensione dei termini per l’adempimento degli obblighi tributari e contributivi e (( altri interventi )) nei territori colpiti da calamita’ naturali
Art. 2-bis – Modifiche al decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, e ulteriori misure a favore delle popolazioni dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
Art. 2-ter – Contributi alle aziende agropastorali della regione Sardegna interessate da eventi climatici avversi nel 2017
Art. 3 – Estensione Split payment a tutte le societa’ controllate dalla P.A.
Art. 4 – Incentivi fiscali agli investimenti pubblicitari e in materia di audiovisivo
Art. 5 – Sterilizzazione incremento aliquote IVA per l’anno 2018
Art. 5-bis – Modifica all’articolo 39-quater del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504
Art. 5-ter – Decorrenza di disposizioni fiscali contenute nel codice del terzo settore
Art. 5-quater – Detrazione fiscale per contributi associativi versati alle società di mutuo soccorso
Art. 5-quinquies – Detraibilita’ degli alimenti a fini medici speciali
Art. 5-sexies – Interpretazione autentica dell’articolo 104 del decreto legislativo 2 agosto 2017, n. 117
Art. 5-septies – Disposizioni in materia di collaborazione volontaria per l’emersione di redditi prodotti all’estero
Art. 5-octies – Norma interpretativa dell’articolo 12 del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79
Titolo II – DISPOSIZIONI URGENTI IN MATERIA DI MISSIONI INTERNAZIONALI, FORZE DI POLIZIA E MILITARI
Art. 6 – Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145 e disposizioni in materia contabile
Art. 6-bis – Risorse per l’espletamento dei compiti istituzionali della Polizia di Stato e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco
Art. 7 – Disposizioni in materia di personale delle Forze di polizia e di personale militare
Art. 7-bis – Riduzione della dotazione organica della banda musicale del Corpo di polizia penitenziaria
Titolo III – FONDI ED ULTERIORI MISURE PER ESIGENZE INDIFFERIBILI
Art. 8 – Monitoraggio delle misure di salvaguardia in materia pensionistica e finanziamento Fondo occupazione
Art. 8-bis – Regime fiscale per i lavoratori rimpatriati
Art. 9 – Fondo garanzia PMI
Art. 9-bis – Accesso al credito e partecipazione dei professionisti ai confidi
Art. 10 – Anticipazione risorse Fondo solidarietà dell’Unione europea
Art. 11 – Fondo imprese
Art. 11-bis – Modifica all’articolo 36 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, in materia di semplificazioni e riduzioni dei costi d’impresa
Art. 12 – Procedura di cessione Alitalia
Art. 12-bis – Disposizioni finalizzate ad ottimizzare le attivita’ connesse al controllo del traffico aereo e a garantire l’efficienza e la sicurezza in volo
Art. 12-ter – Societa’ di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi
Art. 13 – Norme in materia di trasparenza societaria
Art. 13-bis – Disposizioni in materia di concessioni autostradali
Art. 13-ter – Modifica delle disposizioni sulla confisca, a tutela della trasparenza societaria
Art. 14 – Modifiche al decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21 in materia di revisione della disciplina della Golden Power e di controllo degli investimenti extra UE
Art. 15 – Incremento contratto di programma RFI
Art. 15-bis – Disposizioni per facilitare l’affidamento dei contratti di tesoreria
Art. 15-ter – Interventi per la tutela e il miglioramento della sicurezza ferroviaria e marittima
Art. 15-quater – Interventi di emergenza per infrastrutture stradali insistenti sul fiume Po
Art. 15-quinquies – Modifica all’articolo 703 del codice della navigazione
Art. 16 – Disposizioni contabili urgenti per l’Associazione Croce Rossa italiana
Art. 17 – Disposizioni urgenti in materia di finanziamento della bonifica ambientale e rigenerazione urbana del comprensorio Bagnoli-Coroglio e del Comune di Matera
Art. 17-bis – Disposizioni in materia di competenze dei comuni relativamente ai siti di importanza comunitaria
Art.17-ter – Disposizioni in materia di 5 per mille
Art. 17-quater – Sostegno alla progettazione degli enti locali
Art. 17-quinquies – Disposizioni in materia di enti locali
Art. 18 – Finanziamento di specifici obiettivi connessi all’attivita’ di ricerca, assistenza e cura relativi al miglioramento dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza
Art. 18-bis – Disposizioni in materia di remunerazione delle farmacie per i farmaci erogati dal Servizio sanitario nazionale
Art. 18-ter – Misure indifferibili di semplificazione degli adempimenti vaccinali per l’iscrizione alle istituzioni del sistema nazionale di istruzione, ai servizi educativi per l’infanzia, ai centri di formazione professionale regionale e alle scuole private non paritarie
Art. 18-quater – Produzione e trasformazione di cannabis per uso medico
Art. 18 – quinquies – Debiti sanitari della Regione Sardegna
Art. 19 – Liberalizzazione in materia di collecting diritti d’autore
Art. 19-bis – Disposizioni in materia di uscita dei minori di 14 anni dai locali scolastici
Art. 19-ter – Incarichi presso gli enti di previdenza di diritto privato
Art. 19-quater – Banca dati nazionale degli operatori economici
Art. 19-quinquies – Adeguamento della disciplina sulla circolazione e vendita di sigarette elettroniche
Art. 19-sexies – Assegnazione di immobili conferiti a fondi comuni di investimento immobiliare
Art. 19-septies – Disposizioni per garantire l’autonomia del Garante del contribuente
Art. 19-octies – Disposizioni in materia di riscossione
Art. 19-novies – Disposizioni in materia di assicurazione professionale obbligatoria
Art. 19-decies – Regime di sostegno alla cogenerazione per teleriscaldamento
Art. 19-undecies – Misure per favorire la candidatura di Milano come sede dell’Agenzia EMA
Art.19-duodecies – Modifica alla tabella A allegata alla legge n. 93 del 1994
Art. 19-terdecies – Modifiche al decreto legislativo n. 159 del 2011 in materia di documentazione antimafia
Art.19-quaterdecies – Introduzione dell’articolo 13-bis della legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di equo compenso per le prestazioni professionali degli avvocati
Art.19-quindecies – Misure urgenti per la tutela degli utenti dei servizi di telefonia, reti televisive e comunicazioni elettroniche in materia di cadenza di rinnovo delle offerte e fatturazione dei servizi
Art. 20 – Disposizioni finanziarie
Art. 21 – Entrata in vigore
ALLEGATO – Tabelle
Titolo I – DISPOSIZIONI IN MATERIA FISCALE
Art. 1 – Estensione della definizione agevolata dei carichi
1. I termini per il pagamento delle rate di cui all’articolo 6, comma 3, lettera a), del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225, (( sono fissati al 7 dicembre 2017 e il termine per il pagamento della rata di cui alla lettera b) dello stesso articolo 6, comma 3, del decreto-legge n. 193 del 2016 in scadenza nel mese di aprile 2018 e’ fissato nel mese di luglio 2018. ))
2. (( (Soppresso) )).
3. Al fine di consentire alle Universita’ degli studi che hanno aderito alla definizione agevolata dei debiti secondo quanto previsto dall’articolo 6 del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016, n. 125, di completare i relativi versamenti entro l’anno 2018 e di usufruire dei benefici derivanti dalla suddetta definizione agevolata, il pagamento delle rate in scadenza nel mese di novembre 2017 e’ differito al mese di novembre 2018. Al relativo onere, pari a 8,3 milioni di euro per l’anno 2017, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 207, della legge 28 dicembre 2015, n. 208. Conseguentemente, il Fondo di cui all’articolo 1, comma 207, della legge n. 208 del 2015, e’ incrementato di 8,3 milioni di euro nel 2018.
(( 4. Possono essere estinti, secondo le disposizioni di cui all’articolo 6 del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225, di seguito denominato « Decreto », per quanto non derogate da quelle dei commi da 5 a 10-ter del presente articolo, i debiti relativi ai carichi affidati agli agenti della riscossione:
a) dal 2000 al 2016:
1) che non siano stati oggetto di dichiarazioni rese ai sensi del comma 2 dell’articolo 6 del Decreto;
2) compresi in piani di dilazione in essere alla data del 24 ottobre 2016, per i quali il debitore non sia stato ammesso alla definizione agevolata, in applicazione dell’alinea del comma 8 dell’articolo 6 del Decreto, esclusivamente a causa del mancato tempestivo pagamento di tutte le rate degli stessi piani scadute al 31 dicembre 2016;
b) dal 1° gennaio al 30 settembre 2017.
5. Ai fini della definizione di cui al comma 4, il debitore manifesta all’agente della riscossione la sua volonta’ di avvalersene rendendo, entro il 15 maggio 2018, apposita dichiarazione, con le modalita’ e in conformita’ alla modulistica pubblicate dallo stesso agente della riscossione nel proprio sito internet entro il 31 dicembre 2017. In tale dichiarazione il debitore assume l’impegno di cui al comma 2 dell’articolo 6 del Decreto.
6. Sulle somme dovute per la definizione prevista dal comma 4 si applicano, a decorrere dal 1° agosto 2018, gli interessi di cui all’articolo 21, primo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, e il pagamento delle stesse somme, salvo quanto previsto dal comma 8, puo’ essere effettuato in un numero massimo di cinque rate consecutive di uguale importo, da pagare, rispettivamente, nei mesi di luglio 2018, settembre 2018, ottobre 2018, novembre 2018 e febbraio 2019.
7. L’agente della riscossione:
a) relativamente ai carichi di cui al comma 4, lettera b), del presente articolo, entro il 31 marzo 2018 invia al debitore, con posta ordinaria, l’avviso previsto dal comma 3-ter dell’articolo 6 del Decreto;
b) entro il 30 giugno 2018 comunica al debitore l’ammontare complessivo delle somme dovute ai fini della definizione, nonche’ delle relative rate e il giorno e il mese di scadenza di ciascuna di esse.
8. In deroga a quanto previsto dai commi 6 e 7, limitatamente ai carichi di cui al comma 4, lettera a), numero 2), compresi in piani di dilazione in essere alla data del 24 ottobre 2016, per i quali non risultano pagate tutte le rate degli stessi piani scadute al 31 dicembre 2016, e ai carichi di cui al comma 4, lettera a), numero 1):
a) l’agente della riscossione comunica al debitore:
1) entro il 30 giugno 2018, l’importo delle rate scadute al 31 dicembre 2016 e non pagate;
2) entro il 30 settembre 2018, le informazioni previste dal comma 7, lettera b);
b) il debitore e’ tenuto a pagare:
1) in unica soluzione, entro il 31 luglio 2018, l’importo ad esso comunicato ai sensi della lettera a), numero 1). Il mancato, insufficiente o tardivo pagamento di tale importo determina automaticamente l’improcedibilita’ dell’istanza;
2) in due rate consecutive di pari ammontare, scadenti rispettivamente nei mesi di ottobre 2018 e novembre 2018, l’80 per cento delle somme complessivamente dovute ai fini della definizione;
3) entro febbraio 2019, l’ultima rata relativa al restante 20 per cento delle somme complessivamente dovute ai fini della definizione.
9. Ai fini della definizione agevolata di cui al comma 4 del presente articolo le disposizioni del comma 4-bis dell’articolo 6 del Decreto si applicano ai carichi non inclusi in piani di dilazione in essere alla data di entrata in vigore del presente decreto.
10. A seguito della presentazione della dichiarazione prevista dal comma 5:
a) per i debiti relativi ai carichi di cui al comma 4, lettere a), numeri 1) e 2), e b), che ne sono oggetto e fino alla scadenza della prima o unica rata delle somme dovute per la definizione, e’ sospeso il pagamento dei versamenti rateali, scadenti in data successiva alla stessa presentazione e relativi a precedenti dilazioni in essere alla medesima data;
b) sono sospesi i termini di prescrizione e decadenza per il recupero dei carichi che sono oggetto della predetta dichiarazione e si producono gli effetti previsti dal comma 5, secondo periodo, dell’articolo 6 del Decreto.
10-bis. In deroga alle disposizioni dell’alinea dell’articolo 6, comma 8, del Decreto, la facolta’ di definizione dei carichi di cui al comma 4, lettera b), del presente articolo puo’ essere esercitata senza che risultino adempiuti versamenti relativi ai piani rateali in essere. 10-ter. Non si applicano le disposizioni del comma 13-ter dell’articolo 6 del Decreto.
10-quater. Le disposizioni dei commi da 4 a 10-ter si applicano anche alle richieste di definizione presentate ai sensi delle disposizioni del presente articolo, vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto.
10-quinquies. All’articolo 1, comma 684, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, il primo periodo e’ sostituito dal seguente: « Le comunicazioni di inesigibilita’ relative alle quote affidate agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017, anche da soggetti creditori che hanno cessato o cessano di avvalersi delle societa’ del Gruppo Equitalia ovvero dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, sono presentate, per i ruoli consegnati negli anni 2016 e 2017, entro il 31 dicembre 2021 e, per quelli consegnati fino al 31 dicembre 2015, per singole annualita’ di consegna partendo dalla piu’ recente, entro il 31 dicembre di ciascun anno successivo al 2021 ».
10-sexies. All’articolo 6, comma 12, del Decreto, la parola: « 2019 » e’ sostituita dalla seguente: « 2020 ». ))
11. All’articolo 1, comma 9-bis, del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1º dicembre 2016, n. 225, dopo le parole « 2 aprile 1958, n. 377 » sono inserite le seguenti: « , per l’armonizzazione della disciplina previdenziale del personale proveniente dal gruppo Equitalia con quella dell’assicurazione generale obbligatoria sulla base dei principi e dei criteri direttivi indicati nella legge 8 agosto 1995, n. 335. ». (( Al comma 8 del citato articolo 1 del Decreto e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Per la tutela dell’integrita’ dei bilanci pubblici e delle entrate degli enti territoriali, nonche’ nel rispetto delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, le funzioni e le attivita’ di supporto propedeutiche all’accertamento e alla riscossione delle entrate degli enti locali e delle societa’ da essi partecipate sono affidate a soggetti iscritti all’albo previsto dall’articolo 53 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 ».
11-bis. Il Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e’ incrementato di 13 milioni di euro per l’anno 2018 e di 96 milioni di euro per l’anno 2019. Il Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, e’ incrementato di 25,1 milioni di euro per l’anno 2019.
11-ter. Agli oneri derivanti dai commi da 4 a 10-sexies e 11-bis, si provvede, quanto a 13 milioni di euro per l’anno 2018 e a 96 milioni di euro per l’anno 2019, mediante corrispondente utilizzo delle maggiori entrate e delle minori spese derivanti dall’applicazione dei commi da 4 a 10-sexies del presente articolo, e, quanto a 25,1 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del Fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero.
11-quater. Con riferimento alle entrate, anche tributarie, delle regioni, delle province, delle citta’ metropolitane e dei comuni, non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale ai sensi del testo unico delle disposizioni di legge relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato, di cui al regio decreto 14 aprile 1910, n. 639, notificati entro il 16 ottobre 2017, dagli enti stessi e dai concessionari della riscossione di cui all’articolo 53 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, i medesimi enti territoriali possono stabilire, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, con le forme previste dalla legislazione vigente per l’adozione dei propri atti destinati a disciplinare le entrate stesse, l’esclusione delle sanzioni relative alle predette entrate. Alla definizione di cui al periodo precedente si applicano le disposizioni di cui all’articolo 6-ter, ad esclusione del comma 1, del Decreto. Sono fatti salvi gli effetti gia’ prodotti dalla eventuale definizione agevolata delle controversie tributarie deliberata dai predetti enti ai sensi dell’articolo 11 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96. ))
(( Art. 1-bis – Utilizzo dei proventi da oneri di urbanizzazione per spese di progettazione
1. All’articolo 1, comma 460, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, dopo le parole: « nonche’ a interventi volti a favorire l’insediamento di attivita’ di agricoltura nell’ambito urbano » sono aggiunte le seguenti: « e a spese di progettazione per opere pubbliche ». ))
(( Art. 1-ter – Disposizioni relative alla trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute
1. Le sanzioni di cui all’articolo 11, commi 1 e 2-bis, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, per l’errata trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute, prevista dall’articolo 1, comma 3, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, e dall’articolo 21 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, non si applicano relativamente alle comunicazioni effettuate per il primo semestre 2017, a condizione che i dati esatti siano trasmessi entro il 28 febbraio 2018.
2. Con riferimento all’adempimento comunicativo di cui all’articolo 21, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122:
a) e’ in facolta’ dei contribuenti trasmettere i dati con cadenza semestrale limitando gli stessi alla partita IVA dei soggetti coinvolti nelle operazioni, o al codice fiscale per i soggetti che non agiscono nell’esercizio di imprese, arti e professioni, alla data e al numero della fattura, alla base imponibile, all’aliquota applicata e all’imposta nonche’ alla tipologia dell’operazione ai fini dell’IVA nel caso in cui l’imposta non sia indicata in fattura;
b) in luogo dei dati delle fatture emesse e di quelle ricevute di importo inferiore a 300 euro, registrate cumulativamente ai sensi dell’articolo 6, commi 1 e 6, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 dicembre 1996, n. 695, e’ in facolta’ dei contribuenti trasmettere i dati del documento riepilogativo. I dati da trasmettere comprendono almeno la partita IVA del cedente o del prestatore per il documento riepilogativo delle fatture attive, la partita IVA del cessionario o committente per il documento riepilogativo delle fatture passive, la data e il numero del documento riepilogativo nonche’ l’ammontare imponibile complessivo e l’ammontare dell’imposta complessiva distinti secondo l’aliquota applicata.
3. Le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono esonerate dalla trasmissione dei dati delle fatture emesse nei confronti dei consumatori finali.
4. Sono esonerati dalla comunicazione i soggetti passivi di cui all’articolo 34, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, situati nelle zone montane di cui all’articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 601.
5. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabilite le modalita’ di attuazione del presente articolo.
6. All’articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, le parole: « all’articolo 11, comma 1 » sono sostituite dalle seguenti: « all’articolo 11, comma 2-bis ». ))
Art. 2 – Sospensione dei termini per l’adempimento degli obblighi tributari e contributivi e (( altri interventi )) nei territori colpiti da calamita’ naturali
1. Nei confronti delle persone fisiche, che alla data del 9 settembre 2017, avevano la residenza ovvero la sede operativa nel territorio dei comuni di Livorno, Rosignano Marittimo e di Collesalvetti (provincia di Livorno) sono sospesi i termini dei versamenti e degli adempimenti tributari, inclusi quelli derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione, nonché dagli atti previsti dall’articolo 29 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, scadenti nel periodo compreso tra il 9 settembre 2017 ed il 30 settembre 2018. Non si procede al rimborso di quanto gia’ versato.
2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano, altresi’, nei confronti dei soggetti, diversi dalle persone fisiche, aventi la sede legale o la sede operativa nel territorio dei comuni di cui al comma 1.
3. La sospensione di cui al comma 1 non si applica alle ritenute che devono essere operate e versate dai sostituti d’imposta. In caso di impossibilita’ dei sostituti ad effettuare gli adempimenti e i versamenti delle predette ritenute nei termini previsti, e’ applicabile l’articolo 6, comma 5, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472.
(( 3-bis. La sospensione di cui ai commi 1 e 2 e’ subordinata alla richiesta del contribuente che dichiari l’inagibilita’ della casa di abitazione, dello studio professionale o dell’azienda, ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, con trasmissione della stessa richiesta agli uffici dell’Agenzia delle entrate territorialmente competenti. 4. Gli adempimenti e i versamenti oggetto di sospensione devono essere effettuati in unica soluzione entro il 16 ottobre 2018. I soggetti di cui ai commi 1 e 2, che non hanno i requisiti richiesti dal comma 3-bis, usufruiscono della sospensione dei termini relativi agli adempimenti e versamenti tributari dal 9 settembre 2017 fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto ed effettuano gli adempimenti e i versamenti tributari oggetto di sospensione entro il 19 dicembre 2017.
4-bis. Il Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, e’ incrementato di 25 milioni di euro per l’anno 2017. Agli oneri derivanti dal presente comma si provvede mediante corrispondente utilizzo delle maggiori entrate derivanti dai commi 3-bis e 4.
4-ter. Agli oneri derivanti dai commi 3-bis e 4, pari a complessivi 25 milioni di euro per l’anno 2018, si provvede, quanto a 10 milioni di euro, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini dei bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero e, quanto a 15 milioni di euro, mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
5. (Soppresso).
5-bis. Il termine di scadenza della sospensione dei termini relativi ai versamenti e agli adempimenti tributari previsto dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 20 ottobre 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 252 del 27 ottobre 2017, e’ prorogato al 30 settembre 2018. La sospensione e’ subordinata alla richiesta del contribuente che contenga anche la dichiarazione di inagibilita’, in tutto o in parte, della casa di abitazione, dello studio professionale o dell’azienda, ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, con trasmissione della stessa richiesta agli uffici dell’Agenzia delle entrate territorialmente competenti. Gli adempimenti e i versamenti che scadono nel periodo di sospensione dal 21 agosto 2017 al 30 settembre 2018 sono effettuati in unica soluzione entro il 16 ottobre 2018. Le disposizioni contenute nel presente comma si applicano, oltre che ai comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno, anche al comune di Forio. Non si procede al rimborso di quanto gia’ versato.
5-ter. I redditi dei fabbricati ubicati nei comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno, colpiti dagli eventi sismici verificatisi il 21 agosto 2017 nell’isola di Ischia, purche’ distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero, comunque adottate entro il 31 dicembre 2017, in quanto inagibili totalmente o parzialmente, non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dell’imposta sul reddito delle societa’, fino alla definitiva ricostruzione e agibilita’ dei fabbricati medesimi e comunque fino all’anno di imposta 2018. I fabbricati di cui al primo periodo sono, altresi’, esenti dall’applicazione dell’imposta municipale propria di cui all’articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e dal tributo per i servizi indivisibili di cui all’articolo 1, comma 639, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, a decorrere dalla rata scadente successivamente al 21 agosto 2017 fino alla definitiva ricostruzione o agibilita’ dei fabbricati stessi e comunque fino all’anno di imposta 2018. Ai fini del presente comma, il contribuente puo’ dichiarare, entro il 28 febbraio 2018, la distruzione o l’inagibilita’ totale o parziale del fabbricato all’autorita’ comunale, che nei successivi venti giorni trasmette copia dell’atto di verificazione all’ufficio dell’Agenzia delle entrate territorialmente competente. Con decreto del Ministro dell’interno e del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentita la Conferenza Stato-citta’ ed autonomie locali, sono stabiliti, anche nella forma di anticipazione, i criteri e le modalita’ per il rimborso ai comuni interessati del minor gettito connesso all’esenzione di cui al secondo periodo.
6. Al fine di compensare gli effetti finanziari negativi per l’anno 2017 a carico dei comuni di cui ai commi 1 e 5-bis connessi alla sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari di cui ai medesimi commi 1 e 5-bis, e’ istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’interno, un fondo con la dotazione di 5,8 milioni di euro per l’anno 2017, da ripartire tra i predetti comuni con decreto del Ministero dell’interno di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza Stato-citta’ ed autonomie locali entro quaranta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Successivamente alla ripresa dei versamenti dal 17 ottobre 2018, l’Agenzia delle entrate-Struttura di gestione versa all’entrata del bilancio dello Stato una quota dell’imposta municipale propria di spettanza dei singoli comuni pari alle somme assegnate a favore di ciascun comune di cui ai commi 1 e 5-bis.
6-bis. Agli oneri derivanti dall’applicazione dei commi 5-bis e 5-ter, pari ad euro 2.550.000 per l’anno 2017, ad euro 110.000 per l’anno 2018 e ad euro 60.000 per l’anno 2019, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per esigenze indifferibili di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
6-ter. Per gli interventi di ricostruzione nei territori dei comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno dell’isola di Ischia colpiti dal sisma del 21 agosto 2017, e’ autorizzata la spesa di euro 20.000.000 per l’anno 2019 e di euro 10.000.000 per l’anno 2020, da iscrivere in apposito fondo.
6-quater. Agli oneri derivanti dal comma 6-ter, pari a euro 20.000.000 per l’anno 2019 e a euro 10.000.000 per l’anno 2020, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero.
6-quinquies. Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono stabiliti gli interventi e le modalita’ di ripartizione del fondo di cui al comma 6-ter per l’erogazione, la ripartizione, la ricostruzione e la ripresa economica nei territori dei comuni interessati.
6-sexies. Al fine di sostenere la ripresa delle attivita’ produttive danneggiate dagli eventi sismici del 21 agosto 2017, e’ concesso, nei limiti di spesa di complessivi 10 milioni di euro per gli anni 2018 e 2019, alle piccole e medie imprese ubicate nei comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno dell’isola di Ischia un contributo in conto capitale pari al 30 per cento della perdita di reddito dovuta alla sospensione parziale o totale dell’attivita’ nei sei mesi successivi agli eventi sismici stessi.
6-septies. La perdita di reddito di cui al comma 6-sexies e’ calcolata sulla base dei dati finanziari dell’impresa colpita confrontando i dati finanziari dei sei mesi successivi al 21 agosto 2017 con la media dei tre anni scelti tra i cinque anni, ove disponibili, precedenti il verificarsi degli eventi sismici, escludendo il migliore e il peggiore risultato finanziario e calcolata per lo stesso semestre dell’anno.
6-octies. I contributi di cui al comma 6-sexies sono concessi a condizione che venga attestato da un esperto indipendente con perizia giurata e asseverata il nesso causale diretto tra gli eventi sismici e la perdita di reddito.
6-novies. I contributi di cui al comma 6-sexies sono concessi nel rispetto, per i diversi settori produttivi, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, del regolamento (UE) n. 702/2014 della Commissione, del 25 giugno 2014, e del regolamento (UE) n. 1388/2014 della Commissione, del 16 dicembre 2014.
6-decies. I criteri, le procedure, le modalita’ di concessione e di erogazione alle imprese e di calcolo dei contributi in conto capitale di cui ai commi da 6-sexies a 6-novies sono stabiliti con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
6-undecies. Agli oneri derivanti dall’attuazione dei commi da 6-sexies a 6-novies, pari a complessivi 10 milioni di euro per gli anni 2018 e 2019, si provvede, quanto a 5 milioni di euro per l’anno 2018, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero e, quanto a 5 milioni di euro per l’anno 2019, mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307. ))
7. All’articolo 48, comma 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, il terzo periodo e’ sostituito dal seguente: « Gli adempimenti e i pagamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, sospesi ai sensi del presente articolo, sono effettuati entro il 31 maggio 2018, senza applicazione di sanzioni e interessi, anche mediante rateizzazione fino ad un massimo di 24 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2018.».
(( 7-bis. L’indicazione dell’impresa affidataria dei lavori da parte del beneficiario dei contributi, di cui agli articoli 6, comma 13, e 12, comma 1, lettera d), del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, avviene a seguito dell’approvazione definitiva del progetto da parte degli Uffici speciali per la ricostruzione. ))
8. Il Fondo di cui all’articolo 1, comma 430, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e’ ridotto di 100 milioni di euro per l’anno 2018.
2. All’articolo 3 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 4 e’ sostituito dal seguente:
«4. Gli Uffici speciali per la ricostruzione operano come uffici di supporto e gestione operativa a servizio dei Comuni anche per i procedimenti relativi ai titoli abilitativi edilizi. Ferma restando la disposizione di cui al precedente periodo, i Comuni procedono allo svolgimento dell’attivita’ istruttoria relativa al rilascio dei titoli abilitativi edilizi, nonche’ all’adozione dell’atto finale per il rilascio del titolo abilitativo edilizio, dandone comunicazione all’Ufficio speciale per la ricostruzione territorialmente competente e assicurando il necessario coordinamento con l’attivita’ di quest’ultimo »;
b) il comma 5 e’ sostituito dal seguente:
«5. Con apposito provvedimento del Presidente della Regione-vice commissario puo’ essere costituita presso l’Ufficio speciale per la ricostruzione uno Sportello unico per le attivita’ produttive (SUAP) unitario per tutti i Comuni coinvolti, che svolge le relative funzioni limitatamente alle competenze attribuite all’Ufficio speciale per la ricostruzione dal presente decreto ».
3. All’articolo 5 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, lettera e), dopo le parole: « definire i criteri in base ai quali le Regioni » sono inserite le seguenti: « , su proposta dei Comuni, »;
b) dopo il comma 2 e’ inserito il seguente:
«2-bis. Con provvedimento adottato ai sensi dell’articolo 2, comma 2, sono definiti i criteri e le modalita’ per la concessione dei contributi per gli interventi di cui al comma 2 del presente articolo legittimamente eseguiti e conclusi in data anteriore a quella di entrata in vigore del presente decreto. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente comma si provvede, nel limite di euro 2,5 milioni complessivi, con le risorse di cui all’articolo 4, comma 3 ».
4. All’articolo 8 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 3 e’ sostituito dal seguente:
«3. I soggetti interessati, con comunicazione di inizio lavori asseverata ai sensi dell’articolo 6-bis del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, anche in deroga all’articolo 146 del codice di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, comunicano agli Uffici speciali per la ricostruzione di cui all’articolo 3, che ne danno notizia agli uffici comunali competenti, l’avvio dei lavori edilizi di riparazione o ripristino, da eseguire comunque nel rispetto delle disposizioni stabilite con i provvedimenti di cui al comma 2, nonche’ dei contenuti generali della pianificazione territoriale e urbanistica, ivi inclusa quella paesaggistica, con l’indicazione del progettista abilitato responsabile della progettazione, del direttore dei lavori e dell’impresa esecutrice, purche’ le costruzioni non siano state interessate da interventi edilizi totalmente abusivi per i quali sono stati emessi i relativi ordini di demolizione, allegando o autocertificando quanto necessario ad assicurare il rispetto delle vigenti disposizioni di settore con particolare riferimento a quelle in materia edilizia, di sicurezza e sismica. I soggetti interessati, entro il termine di sessanta giorni dall’inizio dei lavori, provvedono a presentare la documentazione che non sia stata gia’ allegata alla comunicazione di avvio dei lavori di riparazione o ripristino e che sia comunque necessaria per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, del titolo abilitativo edilizio e dell’autorizzazione sismica »;
b) al primo periodo del comma 4, le parole: « 31 dicembre 2017 » sono sostituite dalle seguenti: « 30 aprile 2018 »;
c) il secondo periodo del comma 4 e’ sostituito dai seguenti: « Con ordinanza adottata ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 2, il Commissario straordinario puo’ disporre il differimento del termine previsto dal primo periodo, per una sola volta e comunque non oltre il 31 luglio 2018. Il mancato rispetto dei termini e delle modalita’ di cui al presente comma determina l’inammissibilita’ della domanda di contributo e, nei soli casi di inosservanza dei termini previsti dai precedenti periodi, anche la decadenza dal contributo per l’autonoma sistemazione eventualmente percepito dal soggetto interessato ».
5. I tecnici professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali e nell’elenco speciale di cui all’articolo 34 del decreto-legge n. 189 del 2016, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 229 del 2016, abilitati all’esercizio della professione relativamente a competenze di tipo tecnico e strutturale nell’ambito dell’edilizia, incaricati della compilazione della scheda AeDES, di cui all’articolo 8, comma 1, dello stesso decreto, provvedono entro la data del 31 marzo 2018 alla compilazione ed alla presentazione della scheda AeDES, corredata della relativa perizia giurata e della documentazione prevista dalle ordinanze commissariali adottate ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del decreto-legge n. 189 del 2016, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 229 del 2016. L’inosservanza del termine di cui al precedente periodo o delle modalita’ di redazione e presentazione della scheda AeDES previste dalle ordinanze commissariali adottate ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del decreto-legge n. 189 del 2016, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 229 del 2016, determina la cancellazione del professionista dall’elenco speciale di cui all’articolo 34 del decreto-legge n. 189 del 2016, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 229 del 2016, il mancato riconoscimento al professionista del compenso per l’attivita’ svolta e l’inammissibilita’ della domanda di contributo prevista dall’articolo 8 del medesimo decreto-legge.
6. Dopo l’articolo 8 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, e’ inserito il seguente:
«Art. 8-bis. (Interventi eseguiti per immediate esigenze abitative). – 1. Per gli interventi di realizzazione di immobili in assenza di titolo abilitativo eseguiti nel periodo compreso tra il 24 agosto 2016 e il 24 agosto 2017 per impellenti esigenze abitative dai proprietari, usufruttuari o titolari di diritti reali di godimento su immobili distrutti o gravemente danneggiati dagli eventi sismici di cui all’articolo 1 del presente decreto, gli interessati possono provvedere alla comunicazione di cui all’articolo 6, comma 1, lettera e-bis), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, previa acquisizione, anche in deroga all’articolo 167 del codice di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, del parere di compatibilita’ paesaggistica, nonche’ del nulla osta dell’Ente parco di cui all’articolo 13 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, ed alle leggi regionali, purche’ sussistano le seguenti condizioni:
a) il richiedente sia proprietario o suo parente entro il terzo grado, usufruttuario o titolare di diritto reale di godimento su un immobile dichiarato inagibile a seguito degli eventi sismici di cui all’articolo 1 del presente decreto;
b) il richiedente sia altresi’ proprietario o suo parente entro il terzo grado, usufruttuario o titolare di diritto reale di godimento sull’area su cui e’ stato realizzato l’immobile in assenza di titolo abilitativo;
c) l’area su cui e’ stato realizzato l’immobile privo di titolo ricada in uno dei Comuni individuati negli allegati 1, 2 e 2-bis e risulti edificabile secondo le previsioni dello strumento urbanistico comunale, del piano paesaggistico e del piano di assetto del parco, se ricompresa all’interno del perimetro di un parco nazionale o regionale, vigenti alla data dell’evento sismico;
d) la volumetria dell’immobile realizzato in assenza di titolo abilitativo non sia superiore a quella dell’immobile dichiarato inagibile;
e) il richiedente abbia presentato, ovvero presenti contestualmente alla comunicazione di cui all’articolo 6, comma 1, lettera e-bis), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, domanda di accesso a contributo ai sensi dell’articolo 5 del presente decreto per la ricostruzione dell’immobile dichiarato inagibile;
f) il richiedente non disponga a qualsiasi titolo di altra unita’ a uso abitativo libera e agibile nel medesimo Comune;
g) il nuovo edificio risulti adibito ad abitazione del richiedente e del suo nucleo familiare convivente sulla base delle risultanze anagrafiche o di un parente entro il terzo grado.
2. Nei casi di cui al comma 1, alla comunicazione sono allegati:
a) una perizia asseverata a firma di un tecnico abilitato che attesti la sussistenza delle condizioni di cui alle lettere c) e d) del comma 1 nonche’ il rispetto delle norme vigenti, ivi comprese quelle in materia igienico-sanitaria e antisismica;
b) copia della scheda AeDES o della scheda FAST, di cui all’allegato 1 all’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 405 del 10 novembre 2016, attestante i danni riportati dall’edificio distrutto o danneggiato dal sisma, nonche’ della conseguente ordinanza di inagibilita’;
c) dichiarazione sottoscritta dal richiedente attestante la sussistenza delle condizioni di cui alle lettere a), b), e), f) e g) del comma 1.
3. Nei casi di cui al comma 1, non si applica il termine massimo di novanta giorni di cui all’articolo 6, comma 1, lettera e-bis), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e gli interessati sono obbligati a rimuovere le opere realizzate all’esito della concessione del contributo e una volta ultimati i lavori di ricostruzione dell’edificio distrutto o danneggiato dal sisma, ovvero, se antecedente, dell’assegnazione di una Soluzione abitativa in emergenza (Sae). L’inosservanza dell’obbligo di rimozione di cui al precedente periodo comporta l’applicazione delle sanzioni previste dalle vigenti disposizioni di legge per la realizzazione di costruzioni senza il necessario titolo abilitativo.
4. Qualora l’immobile realizzato abbia le caratteristiche di un’opera precaria e facilmente amovibile, ferme restando le residue condizioni di cui al comma 1, ai fini dell’applicazione del presente articolo non e’ richiesta la conformita’ alle previsioni dello strumento urbanistico comunale e del piano di assetto del parco.
5. In caso di valutazione negativa della compatibilita’ urbanistica degli interventi di cui al comma 1, ovvero qualora il giudizio di compatibilita’ paesaggistica sia negativo, si applicano le sanzioni previste dalla legislazione vigente.
6. Le disposizioni di cui ai precedenti commi si applicano a condizione che la comunicazione di cui all’articolo 6, comma 1, lettera e-bis), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, sia presentata al Comune territorialmente competente entro il 31 gennaio 2018. La presentazione della comunicazione comporta rinuncia al contributo per l’autonoma sistemazione eventualmente percepito dal richiedente a far data dalla presentazione medesima, salvo che il richiedente attesti che l’immobile non e’ ancora utilizzabile a fini abitativi ».
7. All’articolo 11, comma 8, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, le parole: « entro il termine di centocinquanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto » sono sostituite dalle seguenti: « entro il termine stabilito dal Commissario straordinario con proprio provvedimento ».
8. L’articolo 13 del decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, e’ sostituito dal seguente:
«Art. 13 (Interventi su edifici gia’ interessati da precedenti eventi sismici). – 1. Per gli interventi sugli immobili ubicati nei Comuni di cui all’articolo 1 ricompresi nella Regione Abruzzo e gia’ danneggiati per effetto dell’evento sismico del 2009, qualora questi siano stati gia’ ammessi a contributo ai sensi del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, ed i cui lavori di ripristino dell’agibilita’ sismica non siano stati ultimati alla data di entrata in vigore della presente disposizione, il contributo aggiuntivo per i nuovi danni determinati dagli eventi sismici di cui al presente decreto e’ in ogni caso richiesto ed erogato con le modalita’ e le procedure di cui al medesimo decreto-legge n. 39 del 2009.
2. Fuori dei casi di cui al comma 1, qualora il nuovo danno determinato dagli eventi sismici di cui al presente decreto sia di entita’ inferiore rispetto al danno gia’ riportato dall’immobile, il contributo ulteriore e’ richiesto ed erogato con le modalita’ e le procedure di cui al decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77. Qualora il nuovo danno sia di entita’ prevalente rispetto a quello pregresso, le istanze tese al conseguimento di contributi sono presentate, istruite e definite secondo le modalita’ e le condizioni stabilite nel presente decreto.
3. Con provvedimenti adottati dal Commissario straordinario ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del presente decreto, sentiti gli Uffici speciali per la ricostruzione istituiti ai sensi dell’articolo 67-ter del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, sono stabiliti criteri tecnici per l’accertamento della prevalenza o meno dei danni ulteriori, nonche’ le modalita’ e le procedure per l’accesso ai contributi nelle ipotesi di cui al secondo periodo del comma 2 del presente articolo.
4. L’erogazione dei contributi aggiuntivi di cui al comma 1 ed al primo periodo del comma 2 da parte dell’Ufficio speciale per la ricostruzione di cui al comma 3 e’ posta a carico della contabilita’ speciale del Commissario straordinario di cui all’articolo 4, comma 3, ed e’ oggetto di separata contabilizzazione e rendicontazione. Le modalita’ di erogazione sono stabilite con provvedimento adottato dal Commissario straordinario ai sensi dell’articolo 2, comma 2, di concerto con l’Ufficio speciale. Ai maggiori oneri derivanti dall’attuazione della presente disposizione si provvede, nel limite di euro 40 milioni per l’anno 2018, con le risorse di cui all’articolo 4, comma 3.
5. Per le attivita’ di sostegno al sistema produttivo e allo sviluppo economico, per i medesimi Comuni di cui ai commi precedenti si applicano le disposizioni ricomprese nel capo II del presente titolo, secondo le modalita’ ivi previste.
6. Per gli interventi non ancora finanziati su immobili danneggiati o resi inagibili dalla crisi sismica del 1997 e 1998 e, in Umbria, del 2009, nel caso di ulteriore danneggiamento a causa degli eventi sismici di cui all’articolo 1, che determini un’inagibilita’ indotta di altri edifici ovvero pericolo per la pubblica incolumita’, si applicano, nel limite delle risorse disponibili anche utilizzando quelle gia’ finalizzate per la predetta crisi sismica, le modalita’ e le condizioni previste dal presente decreto».
9. All’articolo 14 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) alla lettera a) del comma 1, le parole: « pubblici o paritari » sono sostituite dalle seguenti: « ad eccezione di quelli paritari » e le parole: « e degli immobili demaniali o di proprieta’ di enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, formalmente dichiarati di interesse storicoartistico ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni » sono sostituite dalle seguenti: « , degli immobili demaniali, delle strutture sanitarie e socio sanitarie di proprieta’ pubblica e degli immobili di proprieta’ di enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, formalmente dichiarati di interesse storico-artistico ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, ed utilizzati per le esigenze di culto »;
b) la lettera c) del comma 1 e’ sostituita dalla seguente: «c) degli archivi, dei musei, delle biblioteche e delle chiese, che a tale fine sono equiparati agli immobili di cui alla lettera a) »; c) alla lettera a) del comma 2, le parole: «predisporre e approvare un piano delle opere pubbliche, comprensivo degli interventi sulle urbanizzazioni dei centri o nuclei oggetto degli strumenti urbanistici attuativi » sono sostituite dalle seguenti: « predisporre e approvare un piano delle opere pubbliche, comprensivo degli interventi sulle opere di urbanizzazione danneggiate dagli eventi sismici o dagli interventi di ricostruzione eseguiti in conseguenza di detti eventi ed ammissibili a contributo in quanto non imputabili a dolo o colpa degli operatori economici »;
d) al comma 2, la lettera c) e’ sostituita dalla seguente: «c) predisporre ed approvare un piano di interventi sui dissesti idrogeologici, comprensivo di quelli previsti sulle aree suscettibili di instabilita’ dinamica in fase sismica ricomprese nei centri e nuclei interessati dagli strumenti urbanistici attuativi come individuate ai sensi dell’articolo 11, comma 1, lettera c), con priorita’ per dissesti che costituiscono pericolo per centri abitati ed infrastrutture »;
e) dopo il comma 3-bis e’ inserito il seguente:
«3-bis.1. In sede di approvazione dei piani di cui alle lettere a), b), c), d) e f) del comma 2 del presente articolo ovvero con apposito provvedimento adottato ai sensi dell’articolo 2, comma 2, il Commissario straordinario puo’ individuare, con specifica motivazione, gli interventi, inseriti in detti piani, che rivestono un’importanza essenziale ai fini della ricostruzione nei territori colpiti dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016. Per la realizzazione degli interventi di cui al precedente periodo, a cura di soggetti attuatori di cui all’articolo 15, comma 1, possono applicarsi, fino alla scadenza della gestione commissariale di cui all’articolo 1, comma 4, ed entro i limiti della soglia di rilevanza europea di cui all’articolo 35 del codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, le procedure previste dal comma 3-bis del presente articolo»;
f) dopo il comma 3-sexies e’ inserito il seguente:
«3-septies. Fermo restando quanto stabilito dagli articoli 5 e 11 per gli interventi di ricostruzione privata, al finanziamento degli interventi di urbanizzazione e di consolidamento dei centri e nuclei abitati oggetto di pianificazione urbanistica ed interessati da gravi fenomeni di instabilita’ dinamica in fase sismica che impediscono il recupero o la ricostruzione degli edifici destinati ad abitazione ed attivita’ produttive gravemente danneggiati dal sisma, si provvede con le risorse di cui all’articolo 4»;
g) al comma 4-bis e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Restano ferme le previsioni di cui all’articolo 2, comma 2-bis, del presente decreto»;
h) al comma 5, le parole: « Conferenza permanente » sono sostituite dalle seguenti: « Conferenza permanente ovvero della Conferenza regionale, nei casi previsti dal comma 4 dell’articolo 16, ».
10. Le disposizioni di cui alle lettere a) e b) del comma 9 si applicano esclusivamente agli interventi non inseriti in uno dei programmi previsti dal comma 2 dell’articolo 14 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, gia’ approvati alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
11. L’articolo 15 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, e’ sostituito dal seguente:
«Art. 15 (Soggetti attuatori degli interventi relativi alle opere pubbliche e ai beni culturali). – 1. Per la riparazione, il ripristino con miglioramento sismico o la ricostruzione delle opere pubbliche e dei beni culturali, di cui all’articolo 14, comma 1, i soggetti attuatori degli interventi sono:
a) le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, anche attraverso gli Uffici speciali per la ricostruzione;
b) il Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo;
c) il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
d) l’Agenzia del demanio;
e) le Diocesi, limitatamente agli interventi sugli immobili in loro proprieta’ di cui alle lettere a) e c) del comma 1 dell’articolo 14 e di importo inferiore alla soglia di rilevanza europea di cui all’articolo 35 del codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
2. Relativamente agli interventi di cui alla lettera a) del comma 1, il Presidente della Regione – vice commissario con apposito provvedimento puo’ delegare lo svolgimento di tutta l’attivita’ necessaria alla loro realizzazione ai Comuni o agli altri enti locali interessati, anche in deroga alle previsioni contenute nell’articolo 38 del codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
3. Relativamente agli interventi di cui alla lettera e) del comma 1, di importo superiore alla soglia di rilevanza europea di cui all’articolo 35 del codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, la funzione di soggetto attuatore e’ svolta dal Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo».
12. All’articolo 16 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 3, dopo la lettera a) e’ inserita la seguente:
«a-bis) approva, ai sensi dell’articolo 27 del codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, i progetti predisposti dai soggetti di cui all’articolo 14, comma 4, e all’articolo 15, comma 1, del presente decreto»; b) al comma 4, le parole: « e per quelli attuati dalle Regioni ai sensi dell’articolo 15, comma 1, lettera a), e dalle Diocesi ai sensi del medesimo articolo 15, comma 2 » sono sostituite dalle seguenti: « per quelli attuati dai soggetti di cui all’articolo 15, comma 1, lettere a) ed e), e comma 2 ».
13. L’articolo 18 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, e’ sostituito dal seguente:
«Art. 18 (Centrale unica di committenza). – 1. Salvo quanto previsto al comma 3, i soggetti attuatori di cui all’articolo 15, comma 1, per la realizzazione degli interventi pubblici relativi alle opere pubbliche ed ai beni culturali di propria competenza, si avvalgono di una centrale unica di committenza.
2. La centrale unica di committenza e’ individuata:
a) per i soggetti attuatori di cui alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 15, nei soggetti aggregatori regionali di cui all’articolo 9 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, istituiti dalle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, anche in deroga al limite numerico previsto dal comma 1 del medesimo articolo 9;
b) per i soggetti attuatori di cui alle lettere b), c) e d) del comma 1 dell’articolo 15, nell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A.
3. I soggetti attuatori di cui alla lettera e) del comma 1 dell’articolo 15 provvedono in proprio alla realizzazione degli interventi sulla base di appositi protocolli di intesa sottoscritti con il Commissario straordinario, nei quali sono stabilite le necessarie forme di raccordo tra le stazioni appaltanti e gli Uffici speciali per la ricostruzione territorialmente competenti, anche al fine di assicurare l’effettuazione dei controlli di cui all’articolo 32.
4. Resta ferma la possibilita’ per i soggetti attuatori di cui all’articolo 15, comma 1, lettera a), e al comma 3 del medesimo articolo 15, di avvalersi, come centrale unica di committenza, anche dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A.
5. In deroga alle previsioni contenute nell’articolo 9 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, i soggetti aggregatori regionali di cui alla lettera a) del comma 2 del presente articolo svolgono le funzioni di centrale unica di committenza con riguardo ai lavori, servizi e forniture, afferenti gli interventi previsti al comma 1.
6. Fermo l’obbligo della centrale unica di committenza di procedere all’effettuazione di tutta l’attivita’ occorrente per la realizzazione degli interventi di cui all’articolo 14, i rapporti tra i soggetti attuatori e la centrale unica di committenza sono regolati da apposita convenzione. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente comma, determinati, sulla base di appositi criteri di remunerativita’, con decreto adottato ai sensi dell’articolo 5, comma 1-bis, del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 aprile 2017, n. 45, si fa fronte con le risorse di cui all’articolo 4, comma 3, del presente decreto. Il Commissario straordinario con proprio provvedimento ai sensi dell’articolo 2, comma 2, disciplina le modalita’ di trasferimento in favore dei soggetti attuatori delle risorse economiche necessarie ».
14. All’articolo 32 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, il comma 2 e’ sostituito dal seguente:
«2. Le modalita’ e gli interventi oggetto delle verifiche di cui al comma 1 sono disciplinati con accordi tra il Presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione, il Commissario straordinario, i Presidenti delle Regioni – vice commissari e le centrali uniche di committenza di cui all’articolo 18. Resta ferma, in ogni caso, la funzione di coordinamento del Commissario straordinario nei rapporti con l’Autorita’ nazionale anticorruzione, da attuare anche tramite l’istituzione di un’unica piattaforma informatica per la gestione del flusso delle informazioni e della documentazione relativa alle procedure di gara sottoposte alle verifiche di cui al comma 1. Con i provvedimenti di cui all’articolo 2, comma 2, sono disciplinate le modalita’ di attuazione del presente comma, nonche’ le modalita’ per il monitoraggio della ricostruzione pubblica e privata, attraverso la banca dati di cui all’articolo 13 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e gli altri sistemi informatici connessi alle attivita’ di ricostruzione».
15. Agli eventuali oneri derivanti dall’attuazione delle disposizioni di cui al comma 14 si provvede con le risorse di cui all’articolo 4, comma 3, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229.
16. All’articolo 34, comma 5, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, le parole: « pubblica e » sono soppresse.
17. All’articolo 50 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, il secondo periodo e’ sostituito dai seguenti: « Al personale della struttura e’ riconosciuto il trattamento economico accessorio corrisposto al personale dirigenziale e non dirigenziale della Presidenza del Consiglio dei ministri nel caso in cui il trattamento economico accessorio di provenienza risulti complessivamente inferiore. Al personale non dirigenziale spetta comunque l’indennita’ di amministrazione della Presidenza del Consiglio dei ministri. »;
b) al comma 3-bis:
1) all’alinea, dopo le parole: « trattamento economico » sono inserite le seguenti: « fondamentale ed accessorio » e le parole: « viene corrisposto secondo le seguenti modalita’ » sono sostituite dalle seguenti: « e’ anticipato dalle amministrazioni di provenienza e corrisposto secondo le seguenti modalita’ »;
2) le lettere a) e b) sono sostituite dalle seguenti:
«a) le amministrazioni statali di provenienza, ivi comprese le Agenzie fiscali, le amministrazioni statali ad ordinamento autonomo e le universita’ provvedono, con oneri a proprio carico esclusivo, al pagamento del trattamento economico fondamentale, nonche’ dell’indennita’ di amministrazione. Qualora l’indennita’ di amministrazione risulti inferiore a quella prevista per il personale della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Commissario straordinario provvede al rimborso delle sole somme eccedenti l’importo dovuto, a tale titolo, dall’amministrazione di provenienza;
b) per le amministrazioni pubbliche diverse da quelle di cui alla lettera a) il trattamento economico fondamentale e l’indennita’ di amministrazione sono a carico esclusivo del Commissario straordinario»;
c) al comma 3-ter sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Il trattamento economico del personale dirigenziale di cui al presente comma e’ corrisposto secondo le modalita’ indicate nelle lettere a), b) e c) del comma 3-bis. Il Commissario straordinario provvede al rimborso delle somme anticipate dalle amministrazioni statali di appartenenza del personale dirigenziale e non dirigenziale assegnato alla struttura commissariale mediante versamento ad apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate entro l’anno di competenza all’apposito capitolo dello stato di previsione dell’amministrazione di appartenenza »;
d) al comma 6 e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Il Commissario straordinario nomina con proprio provvedimento gli esperti di cui all’articolo 2, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 9 settembre 2016 »;
e) al comma 7, lettera b), le parole: « , nelle more della definizione di appositi accordi nell’ambito della contrattazione integrativa decentrata, » sono soppresse, le parole: « fino al 30 per cento » sono sostituite dalle seguenti: « del 30 per cento » e le parole: « fino al 20 per cento » sono sostituite dalle seguenti: « del 20 per cento »;
f) al comma 7, lettera c), le parole: « nelle more della definizione di appositi accordi nell’ambito della contrattazione integrativa decentrata » sono soppresse;
g) al comma 7-bis, dopo le parole: « al comma 7 » sono inserite le seguenti: « , lettere a), b) e c), »;
h) al comma 8 e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Con uno o piu’ provvedimenti del Commissario straordinario, adottati ai sensi dell’articolo 2, comma 2, sono stabilite le modalita’ di liquidazione, di rimborso e di eventuale anticipazione alle amministrazioni di appartenenza del personale di cui ai commi 3-bis, 3-ter e 3-quater, delle necessarie risorse economiche ».
18. Al fine di consentire la rapida realizzazione degli interventi inseriti nei programmi di cui all’articolo 14 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, con apposita ordinanza commissariale, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2, comma 2, del medesimo decreto, sono disciplinate la costituzione del fondo previsto dall’articolo 113 del codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, e la ripartizione delle relative risorse. L’ordinanza di cui al precedente periodo e’ adottata entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
19. In deroga alle previsioni dell’articolo 157, comma 3, del codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, relativamente agli interventi di cui all’articolo 14 del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, le attivita’ di progettazione, direzione lavori, direzione dell’esecuzione, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, collaudo, indagine e attivita’ di supporto possono essere affidate anche al personale assunto secondo le modalita’ previste dagli articoli 3 e 50-bis del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229. Fermi restando le incompatibilita’ e i divieti previsti dalla legislazione vigente, il personale di cui al precedente periodo puo’ svolgere anche le funzioni di responsabile unico del procedimento ai sensi del codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
20. All’articolo 50-bis del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 3-bis, le parole: « e non rinnovabili » sono soppresse ed e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: « I contratti di collaborazione coordinata e continuativa di cui al precedente periodo possono essere rinnovati, anche in deroga al limite previsto dal comma 3-quinquies del presente articolo, per una sola volta e per una durata non superiore al 31 dicembre 2018, limitatamente alle unita’ di personale che non sia stato possibile reclutare secondo le procedure di cui al comma 3 »;
b) al comma 3-quater e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Con uno o piu’ provvedimenti adottati secondo le modalita’ previste dal precedente periodo, e’ disposta l’assegnazione delle risorse finanziarie necessarie per il rinnovo fino alla data del 31 dicembre 2018 dei contratti previsti dal comma 3-bis ».
21. All’articolo 14, comma 6, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 19, le parole: « 31 dicembre 2017 » sono sostituite dalle seguenti: « 31 dicembre 2018 » ed e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Con riguardo alle attivita’ economiche nonche’ per i soggetti privati per i mutui relativi alla prima casa di abitazione, inagibile o distrutta, localizzate in una “zona rossa” istituita mediante apposita ordinanza sindacale nel periodo compreso tra il 24 agosto 2016 e la data di entrata in vigore della presente disposizione, il termine di sospensione dei pagamenti di cui al medesimo articolo 48, comma 1, lettera g), del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, e’ fissato al 31 dicembre 2020 ».
22. Nei casi previsti dal comma 6 dell’articolo 14 del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 19, i beneficiari dei mutui o dei finanziamenti possono optare tra la sospensione dell’intera rata e quella della sola quota capitale, senza oneri aggiuntivi per il mutuatario. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le banche e gli intermediari finanziari informano i beneficiari, almeno mediante avviso esposto nelle filiali e pubblicato nel proprio sito internet, della possibilita’ di chiedere la sospensione delle rate, indicando costi e tempi di rimborso dei pagamenti sospesi, nonche’ il termine, non inferiore a trenta giorni, per l’esercizio della facolta’ di sospensione. Qualora la banca o l’intermediario finanziario non fornisca tali informazioni nei termini e con i contenuti prescritti, sono sospese fino al 31 dicembre 2018, nelle ipotesi previste dal primo periodo del citato comma 6 dell’articolo 14 del decreto-legge n. 244 del 2016, ovvero fino al 31 dicembre 2020, nelle ipotesi previste dal secondo periodo del medesimo comma 6, senza oneri aggiuntivi per il beneficiario del mutuo o del finanziamento, le rate in scadenza entro la predetta data. Entro il termine del 30 giugno 2018, il Commissario straordinario del Governo e l’Associazione bancaria italiana provvedono alla sottoscrizione di un accordo per la ridefinizione dei piani di ammortamento dei mutui e dei finanziamenti sospesi ai sensi dell’articolo 14, comma 6, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 19.
23. All’articolo 5, comma 1-bis, del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 aprile 2017, n. 45, al quarto periodo, le parole: « con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentiti Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministro dello sviluppo economico » sono sostituite dalle seguenti: « con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti il Ministro dell’economia e delle finanze ed il Ministro dello sviluppo economico ».
24. Limitatamente ai soggetti danneggiati che dichiarino l’inagibilita’ del fabbricato, della casa di abitazione, dello studio professionale o dell’azienda, ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, con trasmissione della dichiarazione agli enti competenti, la sospensione prevista dall’articolo 48, comma 2, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, come prorogato dall’articolo 14, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2016, n. 244, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 19, e’ differita alla data del 31 maggio 2018. Non si fa luogo al rimborso o alla restituzione delle somme gia’ versate alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
25. Le autorita’ di regolazione di cui all’articolo 48, comma 2, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, con propri provvedimenti adottati entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, disciplinano le modalita’ di rateizzazione per un periodo non inferiore a 36 mesi delle fatture i cui pagamenti sono stati sospesi ai sensi del comma 24 nonche’ del citato articolo 48 ed introducono agevolazioni, anche di natura tariffaria, a favore delle utenze situate nei Comuni di cui agli allegati 1, 2 e 2-bis del medesimo decreto-legge n. 189 del 2016, individuando anche le modalita’ per la copertura delle agevolazioni stesse attraverso specifiche componenti tariffarie, facendo ricorso, ove opportuno, a strumenti di tipo perequativo.
26. All’articolo 11, comma 2, del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 aprile 2017, n. 45, le parole: « dalla fine del periodo di sospensione » sono sostituite dalle seguenti: « dal 1° giugno 2018 ».
27. I Comuni di cui agli allegati 1, 2 e 2-bis del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, nel rispetto delle altre condizioni previste dall’articolo 3-quater del decreto-legge 31 marzo 2005, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 maggio 2005, n. 88, possono stipulare anche con altri Comuni appartenenti a Regioni diverse convenzioni per l’ufficio di segreteria comunale o aderire a convenzioni gia’ in atto, anche se non posti in posizione di confine.
28. All’articolo 6, comma 2, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, le parole: « diritti reali di garanzia », ovunque ricorrono, sono sostituite dalle seguenti: « diritti reali di godimento ».
29. All’articolo 44, comma 2-bis, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, le parole: « per la durata di un anno » sono sostituite dalle seguenti: « per la durata di due anni » ed e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Nei comuni di cui agli allegati 1, 2 e 2-bis del presente decreto, i limiti previsti dal comma 4 dell’articolo 79 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per la fruizione di permessi e di licenze sono aumentati rispettivamente a 48 ore lavorative al mese, elevate a 96 ore per i comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti ».
30. All’articolo 67-ter, comma 5, ultimo periodo, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, le parole: « Dal 2021 » sono sostituite dalle seguenti: « Dal 2023 ».
31. All’articolo 11 del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, dopo il comma 9 sono inseriti i seguenti:
«9-bis. Al fine di garantire un celere ripristino della funzionalita’ degli immobili adibiti ad uso scolastico e universitario nei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, gli interventi di riparazione e ricostruzione possono essere attuati, fino alla data del 31 dicembre 2019 ed entro i limiti della soglia di rilevanza europea di cui all’articolo 35 del codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, applicando per l’affidamento di lavori, servizi e forniture le procedure di cui all’articolo 63, commi 1 e 6, del medesimo codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50. Nel rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e rotazione, l’invito, contenente l’indicazione dei criteri di aggiudicazione dell’appalto, e’ rivolto, sulla base del progetto definitivo, ad almeno cinque operatori economici iscritti nell’elenco degli operatori economici di cui all’articolo 67-quater, comma 9, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134. I lavori vengono affidati sulla base della valutazione delle offerte effettuata da una commissione giudicatrice costituita secondo le modalita’ stabilite dall’articolo 216, comma 12, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50.
9-ter. Per la realizzazione degli interventi di riparazione e ricostruzione degli immobili adibiti ad uso scolastico e universitario, di cui al comma 9-bis, i soggetti attuatori si avvalgono del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna o di uno degli enti iscritti nell’elenco dei soggetti aggregatori di cui all’articolo 9 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, istituito presso l’Autorita’ nazionale anticorruzione.
9-quater. Agli interventi di cui al comma 9-bis si applica l’articolo 30 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114. Le modalita’ e gli interventi oggetto delle verifiche di cui al precedente periodo sono disciplinati mediante apposito accordo tra il presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione, i soggetti attuatori, il citato Provveditorato per le opere pubbliche e gli enti iscritti nell’elenco dei soggetti aggregatori di cui all’articolo 9 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89 ».
32. Dal 1° maggio 2018, gli Uffici territoriali per la ricostruzione costituiti dai comuni ai sensi dell’articolo 3 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 4013 del 23 marzo 2012 e del decreto del Commissario delegato per la ricostruzione – Presidente della Regione Abruzzo n. 131 del 29 giugno 2012 sono soppressi. E’ altresi’ soppresso il Comitato di Area omogenea di cui all’articolo 4 del decreto del Commissario delegato per la ricostruzione – Presidente della Regione Abruzzo n. 131 del 29 giugno 2012. Tutte le competenze affidate agli Uffici territoriali per la ricostruzione ai sensi dell’articolo 1 del decreto del Commissario delegato per la ricostruzione – Presidente della Regione Abruzzo n. 131 del 29 giugno 2012 sono trasferite all’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere, istituito dall’articolo 67-ter, comma 2, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134. Il personale in servizio, alla data del 1° maggio 2018, presso gli Uffici territoriali per la ricostruzione, assegnato alle aree omogenee ai sensi dell’articolo 67-ter, comma 5, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, continua a svolgere le attivita’ di competenza dei soppressi Uffici territoriali per la ricostruzione sotto la direzione e il coordinamento esclusivi del titolare dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere, che con propria determinazione provvede anche alla sistemazione logistica del suddetto personale. Il personale in servizio, alla data del 1° maggio 2018, presso gli Uffici territoriali per la ricostruzione, assunto a tempo determinato dai comuni, e’ trasferito agli stessi comuni fino a scadenza dei contratti in essere. Nelle more della soppressione degli Uffici territoriali per la ricostruzione, il titolare dell’Ufficio speciale adotta, esercitando il potere di coordinamento di cui all’articolo 67-ter, comma 3, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, tutti i provvedimenti organizzativi e gestionali necessari al fine di garantire lo svolgimento delle attivita’ di competenza degli Uffici territoriali per la ricostruzione e gestire con gradualita’ il processo di soppressione di detti Uffici. L’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere puo’, tramite convenzioni con comuni, aprire sportelli in una o piu’ sedi degli Uffici territoriali per la ricostruzione soppressi, cui affidare in tutto o in parte i compiti gia’ di competenza degli Uffici territoriali medesimi.
34. All’articolo 1, comma 492, lettera a), della legge 11 dicembre 2016, n. 232, dopo le parole: « individuati ai sensi » sono inserite le seguenti: « dell’articolo 1 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, ».
35. Il termine di cui all’articolo 67-ter, comma 3, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, relativo alla dotazione di risorse umane a tempo determinato, nel limite massimo di 25 unita’, assegnata a ciascuno degli Uffici speciali per la ricostruzione di cui al medesimo articolo 67-ter, comma 2, e’ prorogato fino 31 dicembre 2020.
36. I contratti a tempo determinato stipulati con il personale in servizio presso gli Uffici speciali per la ricostruzione, selezionato all’esito della procedura comparativa pubblica, di cui alle Intese sulla costituzione dell’Ufficio speciale per la citta’ dell’Aquila, del 7 agosto 2012, e sulla costituzione dell’Ufficio speciale per i comuni del cratere, del 9-10 agosto 2012, stipulate ai sensi dell’articolo 67-ter, comma 3, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, possono essere prorogati fino al 31 dicembre 2020, alle medesime condizioni giuridiche ed economiche, anche in deroga alla vigente normativa in materia di vincoli alle assunzioni a tempo determinato presso le amministrazioni pubbliche. Alle proroghe dei suddetti contratti, eseguite in deroga alla legge, non sono applicabili le sanzioni previste dalla normativa vigente, ivi compresa la sanzione della trasformazione del contratto a tempo indeterminato.
37. Agli oneri derivanti dall’applicazione delle disposizioni di cui ai commi 35 e 36, quantificati nel limite di spesa di euro 2.320.000, comprensivo del trattamento economico previsto per i titolari degli Uffici speciali ai sensi dell’articolo 67-ter, comma 3, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, per ciascuno degli anni 2019 e 2020, si provvede mediante l’utilizzo delle somme stanziate dalla tabella E della legge 23 dicembre 2014, n. 190, recante il rifinanziamento dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 7-bis del decreto-legge 26 aprile 2013, n. 43, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2013, n. 71, nell’ambito della quota destinata dal CIPE al finanziamento di servizi di natura tecnica e assistenza qualificata ai sensi del comma 437 dell’articolo 1 della citata legge 23 dicembre 2014, n. 190.
38. Per gli anni 2019 e 2020, al fine di completare le attivita’ finalizzate alla fase di ricostruzione del tessuto urbano, sociale e occupazionale dei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, i comuni del cratere sismico sono autorizzati a prorogare o rinnovare, alle medesime condizioni giuridiche ed economiche, i contratti stipulati ai sensi dell’articolo 5 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3771 del 19 maggio 2009, e successive modificazioni, in deroga alla vigente normativa in materia di vincoli alle assunzioni a tempo determinato presso le amministrazioni pubbliche. Alle proroghe o ai rinnovi dei suddetti contratti eseguiti in deroga alla legge non sono applicabili le sanzioni previste dalla normativa vigente, ivi compresa la sanzione della trasformazione del contratto a tempo indeterminato. Agli oneri derivanti dall’applicazione del presente comma, quantificati, sulla base delle esigenze effettive documentate dalle amministrazioni centrali e locali istituzionalmente preposte all’attivita’ della ricostruzione, nel limite di spesa di euro 1.700.000 per il comune dell’Aquila e di euro 1.152.209 per i comuni del cratere per ciascuna annualita’, si provvede mediante l’utilizzo delle somme stanziate dalla tabella E della legge 23 dicembre 2014, n. 190, nell’ambito della quota destinata dal CIPE al finanziamento di servizi di natura tecnica e assistenza qualificata.
39. L’articolo 2, comma 3-bis, del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 aprile 2017, n. 45, e’ abrogato.
40. Nei centri storici, come determinati ai sensi dell’articolo 2, lettera A), del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, o negli ambiti oggetto del piano di ricostruzione di cui all’articolo 14, comma 5-bis, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, i comuni del cratere del sisma del 2009, diversi dall’Aquila, possono predisporre un programma coordinato di interventi, connessi e complementari agli interventi di ricostruzione pubblica, ove i suddetti interventi non siano stati gia’ eseguiti, finalizzati alla riqualificazione degli spazi pubblici e della rete viaria, alla messa in sicurezza del territorio e delle cavita’ danneggiate o rese instabili dal sisma e al miglioramento della dotazione di reti delle infrastrutture di servizi. Il programma di interventi e’ predisposto e adottato dai comuni entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, in coerenza con i piani di ricostruzione approvati. Il programma di interventi e’ sottoposto alla verifica dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere per il parere di congruita’ tecnico-economica. Gli interventi approvati sono oggetto di programmazione ai sensi dell’articolo 11, comma 9, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, e sono attuati a valere sulle risorse destinate alla ricostruzione. L’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere dispone, con propria determinazione, i criteri per la valutazione della connessione e della complementarieta’ agli interventi di ricostruzione pubblica.
41. Gli assegnatari di alloggi di societa’ cooperativa a proprieta’ indivisa situati nei territori individuati ai sensi dell’articolo 1 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, adibiti ad abitazione principale alla data del 6 aprile 2009, che hanno gia’ beneficiato del contributo per l’acquisto di abitazione equivalente di cui all’articolo 3 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, e all’articolo 1, comma 1, dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3790 del 9 luglio 2009, sono tenuti a cedere al comune i diritti inerenti la partecipazione alla ricostruzione del complesso edilizio della cooperativa. Restano a carico dell’assegnatario tutte le obbligazioni passive inerenti la sua qualita’ di socio. Alla completa ricostruzione del complesso edilizio la proprieta’ della quota passa al comune.
42. Per i titolari di contratti stipulati ai sensi dell’articolo 3-bis, comma 8, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le amministrazioni presso cui gli stessi abbiano prestato la loro attivita’ possono bandire, nel triennio 2018-2020, in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di cui all’articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e ferma restando la garanzia dell’adeguato accesso dall’esterno, previa indicazione della relativa copertura finanziaria, procedure concorsuali riservate, in misura non superiore al 50 per cento dei posti messi a concorso, al suddetto personale non dirigenziale che possegga tutti i seguenti requisiti:
a) risulti titolare di un contratto di lavoro flessibile stipulato ai sensi del citato articolo 3-bis, comma 8, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, presso l’amministrazione che bandisce il concorso;
b) in forza di uno o piu’ contratti stipulati ai sensi dell’articolo 3-bis, comma 8, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, abbia prestato, alla data del 31 dicembre 2017, almeno tre anni continuativi di attivita’ presso l’amministrazione che bandisce il concorso.
43. A far data dal 2 gennaio 2019, il perimetro dei comuni dell’Emilia-Romagna colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012 ed interessati dalla proroga dello stato di emergenza e della relativa normativa emergenziale, precedentemente individuato dal decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 1° giugno 2012, richiamato dall’articolo 1 del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2012, n. 122, e integrato dall’articolo 67-septies del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, e’ cosi’ ridotto: Bastiglia, Bomporto, Bondeno, Camposanto, Carpi, Cavezzo, Cento, Concordia sulla Secchia, Crevalcore, Fabbrico, Ferrara, Finale Emilia, Galliera, Guastalla, Luzzara, Medolla, Mirandola, Novi di Modena, Pieve di Cento, Poggio Renatico, Ravarino, Reggiolo, Rolo, San Felice sul Panaro, San Giovanni in Persiceto, San Possidonio, San Prospero, Soliera, Terre del Reno, Vigarano Mainarda. I Presidenti delle regioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2012, n. 122, in qualita’ di Commissari delegati, possono procedere con propria ordinanza, valutato l’effettivo avanzamento dell’opera di ricostruzione, a ridurre il perimetro dei comuni interessati dalla proroga dello stato di emergenza e della relativa normativa emergenziale.
44. Il termine di scadenza dello stato di emergenza conseguente agli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, di cui all’articolo 1, comma 3, del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2012, n. 122, e’ ulteriormente prorogato al 31 dicembre 2020, al fine di garantire la continuita’ delle procedure connesse all’attivita’ di ricostruzione. Alle conseguenti attivita’ e alle relative spese si fa fronte con le risorse previste a legislazione vigente. ))
(( Art. 2-ter – Contributi alle aziende agropastorali della regione Sardegna interessate da eventi climatici avversi nel 2017
1. Ai fini di perseguire il ripristino del potenziale produttivo e di valorizzare e promuovere la commercializzazione dei prodotti del settore agropastorale della regione Sardegna, colpito nel corso del 2017 da emergenze climatiche e fenomeni atmosferici acuti, alla regione Sardegna e’ assegnato un contributo di 10 milioni di euro per l’anno 2017 e di 15 milioni di euro per l’anno 2018 da erogare a titolo di concorso all’attivita’ di indennizzo per le aziende agropastorali della regione Sardegna interessate da eventi climatici avversi nel corso del 2017.
2. Agli oneri derivanti dal comma 1, pari a 10 milioni di euro per l’anno 2017 e a 15 milioni di euro per l’anno 2018, si provvede:
a) quanto a 5 milioni di euro per l’anno 2017, mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190;
b) quanto a 5 milioni di euro per l’anno 2017, mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero;
c) quanto a 15 milioni di euro per l’anno 2018, mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307. ))
Art. 3 – Estensione Split payment a tutte le societa’ controllate dalla P.A.
1. All’articolo 17-ter del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, il comma 1-bis e’ sostituito dal seguente:
«1-bis. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche alle operazioni effettuate nei confronti dei seguenti soggetti:
0a) enti pubblici economici nazionali, regionali e locali, comprese le aziende speciali e le aziende pubbliche di servizi alla persona;
0b) fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche di cui al comma 1 per una percentuale complessiva del fondo di dotazione non inferiore al 70 per cento;
a) societa’ controllate, ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, n. 2), del codice civile, direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri;
b) societa’ controllate direttamente o indirettamente, ai sensi dell’articolo 2359, primo comma, n. 1), del codice civile, da amministrazioni pubbliche di cui al comma 1 o da enti e societa’ di cui alle lettere 0a), 0b), a) e c);
c) societa’ partecipate, per una percentuale complessiva del capitale non inferiore al 70 per cento, da amministrazioni pubbliche di cui al comma 1 o da enti e societa’ di cui alle lettere 0a), 0b),
a) e b);
d) societa’ quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana identificate agli effetti dell’imposta sul valore aggiunto; con il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze di cui al comma 1 puo’ essere individuato un indice alternativo di riferimento per il mercato azionario. ».
2. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da emanarsi entro quarantacinque giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, sono stabilite le modalita’ di attuazione delle norme di cui al comma 1.
3. Le disposizioni di cui al comma 1 hanno effetto a decorrere dal 1º gennaio 2018 e si applicano alle operazioni per le quali e’ emessa fattura a partire dalla medesima data.
1. All’articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, sono apportate le seguenti modificazioni:
(( 0a) al comma 1, le parole: « alle imprese e ai lavoratori autonomi » sono sostituite dalle seguenti: « alle imprese, ai lavoratori autonomi e agli enti non commerciali » e dopo le parole: « quotidiana e periodica » sono inserite le seguenti: « anche on line»; ))
a) il primo, secondo e terzo periodo del comma 3 sono sostituiti dai seguenti: « Per la concessione del credito di imposta di cui al comma 1 e’ autorizzata la spesa di 62,5 milioni di euro per l’anno 2018, che costituisce tetto di spesa. Agli oneri derivanti dal periodo precedente, pari a 62,5 milioni di euro per l’anno 2018, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, di cui all’articolo 1 della legge 26 ottobre 2016, n. 198. La predetta riduzione del Fondo e’ da imputare per 50 milioni di euro sulla quota spettante alla Presidenza del Consiglio dei ministri e per 12,5 milioni di euro sulla quota spettante al Ministero dello sviluppo economico. Le risorse destinate al riconoscimento del credito d’imposta medesimo sono iscritte nel pertinente capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze e sono trasferite nella contabilita’ speciale n. 1778 “Agenzia delle entrate – fondi di bilancio” per le necessarie regolazioni contabili. Agli oneri derivanti dall’attuazione del comma 2 si provvede mediante utilizzo delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, di cui all’articolo 1 della legge 26 ottobre 2016, n. 198. »;
b) dopo il comma 3 e’ inserito il seguente: «3-bis. Ai fini della prima applicazione del comma 1, una quota pari a 20 milioni di euro, a valere sulla quota di spettanza della Presidenza del Consiglio dei ministri dello stanziamento relativo all’annualita’ 2018, e’ destinata al riconoscimento del credito d’imposta esclusivamente sugli investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, di cui al comma 1 effettuati dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017, purche’ il loro valore superi almeno dell’1 per cento l’ammontare degli analoghi investimenti pubblicitari effettuati dai medesimi soggetti sugli stessi mezzi di informazione nel corrispondente periodo dell’anno 2016».
2. All’articolo 9, comma 6, del decreto-legge 8 agosto 2013, 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 ottobre 2013, n. 112, la lettera c) e’ sostituita dalla seguente: «c) legge 12 novembre 2016, n. 220, recante “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo”; » e la lettera e) e’ soppressa.
Art. 5 – Sterilizzazione incremento aliquote IVA per l’anno 2018
1. All’articolo 1, comma 718, della legge 23 dicembre 2014, 190, sono apportate le seguenti modificazioni:
1) alla lettera a), le parole « e’ incrementata di 1,5 punti percentuali dal 1° gennaio 2018 e di ulteriori 0,5 punti percentuali a decorrere dal 1° gennaio 2019 » sono sostituite dalle seguenti: « e’ incrementata di 1,14 punti percentuali dal 1° gennaio 2018 e di ulteriori 0,86 punti percentuali a decorrere dal 1° gennaio 2019»
2) alla lettera c), le parole « 350 milioni di euro per l’anno 2019 e ciascuno degli anni successivi; » sono sostituite dalle seguenti: «10 milioni di euro per l’anno 2019 e 350 milioni di euro per ciascuno degli anni successivi ».
(( Art. 5-bis – Modifica all’articolo 39-quater del decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504
1. All’articolo 39-quater del testo unico di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, il comma 4 e’ sostituito dal seguente:
«4. Il termine per la conclusione dei procedimenti, che decorre dalla data di ricevimento della richiesta presentata dal fabbricante o dall’importatore, e’ di quarantacinque giorni sia per i procedimenti di cui al comma 1 che per i provvedimenti di cui al comma 2». ))
(( Art. 5-ter – Decorrenza di disposizioni fiscali contenute nel codice del terzo settore
1. All’articolo 99, comma 3, del codice del terzo settore, di cui al decreto legislativo 2 agosto 2017, n. 117, le parole: « Fino all’abrogazione di cui all’articolo 102, comma 2, lettera h), » sono sostituite dalle seguenti: « A decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017 e fino all’abrogazione di cui all’articolo 102, comma 2, lettera h), ». ))
(( Art. 5-quater – Detrazione fiscale per contributi associativi versati alle società di mutuo soccorso
1. All’articolo 83, comma 5, del codice di cui al decretolegislativo 2 agosto 2017, n. 117, le parole: « per un importo superiore a 1.300 euro » sono sostituite dalle seguenti: « per un importo non superiore a 1.300 euro ».m ))
(( Art. 5-quinquies – Detraibilita’ degli alimenti a fini medici speciali
1. All’articolo 15, comma 1, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di detrazione per oneri, dopo le parole: « per protesi dentarie e sanitarie in genere » sono inserite le seguenti: « , nonche’ dalle spese sostenute per l’acquisto di alimenti a fini medici speciali, inseriti nella sezione A1 del Registro nazionale di cui all’articolo 7 del decreto del Ministro della sanita’ 8 giugno 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 154 del 5 luglio 2001, con l’esclusione di quelli destinati ai lattanti ». La disposizione di cui al periodo precedente si applica limitatamente ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2018.
2. Agli oneri derivanti dall’attuazione del comma 1, pari a 20 milioni di euro per l’anno 2018 e a 11,4 milioni di euro per l’anno 2019, si provvede:
a) quanto a 20 milioni di euro per l’anno 2018, mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307;
b) quanto a 11,4 milioni di euro per l’anno 2019, mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
3. Il Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, e’ incrementato di 8,6 milioni di euro nell’anno 2020. Ai relativi oneri si provvede mediante corrispondente utilizzo delle maggiori entrate derivanti dal comma 1. ))
(( Art. 5-sexies – Interpretazione autentica dell’articolo 104 del decreto legislativo 2 agosto 2017, n. 117
1. L’articolo 104 del codice di cui al decreto legislativo 2 agosto 2017, n. 117, si interpreta nel senso che i termini di decorrenza indicati nei commi 1 e 2 valgono anche ai fini dell’applicabilita’ delle disposizioni fiscali che prevedono corrispondentemente modifiche o abrogazioni di disposizioni vigenti prima della data di entrata in vigore del medesimo codice di cui al decreto legislativo n. 117 del 2017. Pertanto, le disposizioni di carattere fiscale richiamate dagli articoli 99, comma 3, e 102, comma 1, del medesimo codice di cui al decreto legislativo n. 117 del 2017 continuano a trovare applicazione senza soluzione di continuita’ fino al 31 dicembre 2017. ))(( Art. 5-septies – Disposizioni in materia di collaborazione volontaria per l’emersione di redditi prodotti all’estero
1. Le attivita’ depositate e le somme detenute su conti correnti e sui libretti di risparmio all’estero alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, in violazione degli obblighi di dichiarazione di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 28 giugno 1990, n. 167, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 1990, n. 227, da soggetti fiscalmente residenti in Italia ovvero dai loro eredi, in precedenza residenti all’estero, iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) o che hanno prestato la propria attivita’ lavorativa in via continuativa all’estero in zona di frontiera o in Paesi limitrofi, derivanti da redditi prodotti all’estero di cui all’articolo 6, comma 1, lettere c) e d), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, possono essere regolarizzate, anche ai fini delle imposte sui redditi prodotti dalle stesse, con il versamento del 3 per cento del valore delle attivita’ e della giacenza al 31 dicembre 2016 a titolo di imposte, sanzioni e interessi.
2. Il comma 1 del presente articolo si applica anche alle somme ed alle attivita’ derivanti dalla vendita di beni immobili detenuti nello Stato estero di prestazione della propria attivita’ lavorativa in via continuativa.
3. L’istanza di regolarizzazione puo’ essere trasmessa fino al 31 luglio 2018 e gli autori delle violazioni possono provvedere spontaneamente al versamento in un’unica soluzione di quanto dovuto entro il 30 settembre 2018, senza avvalersi della compensazione prevista dall’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni. Il versamento puo’ essere ripartito in tre rate mensili consecutive di pari importo; in tal caso il pagamento della prima rata deve essere effettuato entro il 30 settembre 2018. Il perfezionamento della procedura di regolarizzazione avviene dal momento del versamento di quanto dovuto in un’unica soluzione o dell’ultima rata.
4. Anche in deroga all’articolo 3 della legge 27 luglio 2000, n. 212, i termini di cui all’articolo 43 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, all’articolo 57 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e all’articolo 20, comma 1, del decreto legislativo 18 dicembre 1997,
n. 472, che scadono a decorrere dal 1° gennaio 2018, sono fissati al
30 giugno 2020 limitatamente alle somme e alle attivita’ oggetto della procedura di regolarizzazione ai sensi del presente articolo.
5. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate sono emanate le ulteriori disposizioni necessarie per l’attuazione delle norme di cui ai commi precedenti.
6. Il presente articolo non si applica alle attivita’ ed alle somme gia’ oggetto di collaborazione volontaria di cui alla legge 15 dicembre 2014, n. 186, e al decreto-legge 30 settembre 2015, n. 153, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 novembre 2015, n. 187. Non si da’ luogo al rimborso delle somme gia’ versate. ))(( Art. 5-octies – Norma interpretativa dell’articolo 12 del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79
1. Il comma 2 dell’articolo 12 del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 1997, n. 140, come sostituito dall’articolo 3, comma 165, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, si interpreta nel senso che le somme derivanti dall’applicazione del comma 1 del medesimo articolo 12 affluiscono ad appositi fondi destinati al personale dell’Amministrazione al fine di incentivare le attivita’ di cui al citato comma 1, per essere assegnate sulla base di criteri individuati in sede di contrattazione integrativa, che tengano conto del raggiungimento degli obiettivi di performance assegnati. ))
1. Alla legge 21 luglio 2016, n. 145, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 2:
1) dopo il comma 2, e’ inserito il seguente: « 2-bis. Le deliberazioni trasmesse dal Governo alle Camere, di cui al comma 2, sono corredate della relazione tecnica sulla quantificazione dei relativi oneri, verificata ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196. »;
(( 1-bis) al comma 3, primo periodo, dopo le parole: « dell’economia e delle finanze, » sono inserite le seguenti: « da emanare entro sessanta giorni dalla data di approvazione degli atti di indirizzo di cui al comma 2, »; ))
2) al comma 4, le parole « al fabbisogno finanziario di cui al medesimo comma 2 » sono sostituite dalle seguenti: « alle risorse iscritte sul fondo di cui all’articolo 4 » e la parola « mensili », ovunque ricorra, e’ sostituita dalla seguente: « trimestrali »;
3) dopo il comma 4 e’ aggiunto il seguente: « 4-bis. Fino all’emanazione dei decreti di cui al comma 3, per assicurare l’avvio delle missioni di cui al comma 2, entro dieci giorni dalla data di presentazione delle deliberazioni o delle relazioni annuali alle Camere, il Ministro dell’economia e delle finanze, su richiesta delle amministrazioni interessate, dispone l’anticipazione di una somma non superiore al 75 per cento delle somme iscritte sul fondo di cui all’articolo 4, tenuto conto delle spese quantificate nelle relazioni tecniche. »;
b) all’articolo 3:
1) al comma 1, primo periodo, le parole: « e con il Ministro dell’interno per la parte di competenza » sono sostituite dalle seguenti: « , con il Ministro dell’interno per la parte di competenza e con il Ministro dell’economia e delle finanze » ed al terzo periodo, dopo la parola « missioni », sono inserite le seguenti: « , verificata ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, »;
2) dopo il comma 1, e’ inserito il seguente: « 1-bis. Ai fini della prosecuzione delle missioni in corso per l’anno successivo, la relazione di cui al comma 1 e’ corredata della relazione tecnica sulla quantificazione dei relativi oneri, verificata ai sensi dell’articolo 17, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196. »;
c) all’articolo 4:
(( 01) al comma 3, primo periodo, dopo le parole: « dell’economia e delle finanze, » sono inserite le seguenti: « da emanare entro sessanta giorni dalla data di approvazione degli atti di indirizzo di cui al comma 1 dell’articolo 3, »; ))
1) al comma 4, la parola « mensili », ovunque ricorra, e’ sostituita dalla seguente: « trimestrali »;
2) dopo il comma 4, e’ inserito il seguente: « 4-bis. Fino all’emanazione dei decreti di cui al comma 3, per assicurare la prosecuzione delle missioni in corso, come risultante dalle deliberazioni parlamentari di cui all’articolo 3, comma 1, entro dieci giorni dalla data di adozione di tali deliberazioni, il Ministro dell’economia e delle finanze, su richiesta delle amministrazioni interessate, dispone l’anticipazione di una somma non superiore al 75 per cento delle spese quantificate nella relazione tecnica di cui all’articolo 3, comma 1-bis, a valere sulla dotazione del fondo di cui al comma 1 del presente articolo. ».
(( c-bis) all’articolo 6, comma 1, primo periodo, dopo le parole: « nelle missioni internazionali, » sono inserite le seguenti: « nonche’ al personale militare impiegato nei dispositivi preposti alle funzioni operative di comando e controllo delle stesse missioni, anche se ubicati in territorio nazionale, ».
1-bis. All’articolo 538-bis del codice di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) alla rubrica, le parole: « di assicurazione e di trasporto » sono soppresse;
b) al comma 1, dopo le parole: « di trasporto » sono inserite le seguenti: « , l’approvvigionamento di carbo-lubrificanti, la manutenzione di mezzi, sistemi d’arma e apparati di telecomunicazione». ))
2. All’articolo 9 del decreto legislativo 12 maggio 2016, n. 93, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2, le parole « 1º gennaio 2018 » sono sostituite dalle seguenti: « 1º gennaio 2019 »;
b) al comma 4, le parole « durata massima di 12 mesi » sono sostituite dalle seguenti: « durata massima di 24 mesi ».
3. All’articolo 12, comma 1, lettera b) del decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 94, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: « che sono versate all’entrata del bilancio dello Stato ».
4. All’articolo 48, comma 1, lettera b) del decreto legislativo n.
95 del 29 maggio 2017, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: « che sono versate all’entrata del bilancio dello Stato ».
(( 4-bis. Al fine di contenere le spese di ricerca, potenziamento, ammodernamento, manutenzione e supporto relative ai mezzi, sistemi, materiali e strutture in dotazione al Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e’ autorizzato a stipulare convenzioni e contratti per la permuta di materiali o prestazioni con soggetti pubblici e privati. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono disciplinate le condizioni e le modalita’ per la stipula degli atti e l’esecuzione delle prestazioni, nel rispetto della vigente disciplina in materia negoziale e del principio di economicita’. ))
5. Al fine di garantire la prosecuzione delle missioni internazionali per l’ultimo trimestre del 2017, il fondo di cui all’articolo 4, comma 1, della legge 21 luglio 2016, n. 145 e’ incrementato di euro 140 milioni per l’esercizio 2017. Ai relativi oneri si provvede ai sensi dell’articolo 20.
(( 5-bis. All’articolo 37 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 11-bis, primo periodo, le parole da: « nella misura del 50 per cento » fino alla fine del periodo sono sostituite dalle seguenti: « nella misura del 25 per cento all’incentivazione della produttivita’ e al fabbisogno formativo del personale amministrativo della giustizia amministrativa, anche in deroga alle disposizioni di cui all’articolo 6, comma 13, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e all’articolo 23, comma 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, e nella misura del 75 per cento alle spese di funzionamento degli uffici della giustizia amministrativa »;
b) al comma 11-bis, secondo periodo, le parole: « magistratura amministrativa » sono sostituite dalle seguenti: « magistratura e di quello amministrativo di cui all’articolo 9 del decreto-legge 31 agosto 2016, n. 168, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2016, n. 197 »;
c) al comma 12, il primo periodo e’ sostituito dai seguenti: « Ai fini del comma 11, il Ministero della giustizia comunica alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro il 30 aprile di ogni anno, l’elenco degli uffici giudiziari presso i quali, alla data del 31 dicembre, risultano pendenti procedimenti civili in numero ridotto di almeno il 10 per cento rispetto all’anno precedente. Il Presidente del Consiglio di Stato comunica alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, entro il 30 aprile di ogni anno, l’elenco degli uffici giudiziari risultati maggiormente produttivi nella riduzione delle pendenze, con riferimento anche agli obiettivi fissati nei programmi di gestione di cui al comma 1 »;
d) al comma 13, primo periodo, le parole: « gli organi di autogoverno della magistratura amministrativa e » sono sostituite dalle seguenti: « l’organo di autogoverno della magistratura »;
e) al comma 13 e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: « Il Presidente del Consiglio di Stato, sentito l’organo di autogoverno della magistratura amministrativa, provvede al riparto delle risorse di cui al comma 11-bis tra gli uffici della giustizia amministrativa, tenendo conto della produttivita’ e delle dimensioni di ciascun ufficio». ))(( Art. 6-bis – Risorse per l’espletamento dei compiti istituzionali della Polizia di Stato e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco
1. Al fine di corrispondere alle contingenti e straordinarie esigenze connesse all’espletamento dei compiti istituzionali della Polizia di Stato e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, per il potenziamento dei sistemi informativi per il contrasto del terrorismo internazionale nonche’ per il finanziamento di interventi diversi di manutenzione straordinaria e adattamento di strutture ed impianti, in favore del Ministero dell’interno e’ autorizzata la spesa complessiva di 4,5 milioni di euro per l’anno 2017, da destinare:
a) quanto a 3,5 milioni di euro per l’anno 2017, alla Polizia di Stato per l’acquisto e il potenziamento dei sistemi informativi per il contrasto del terrorismo internazionale nonche’ per il finanziamento di interventi diversi di manutenzione straordinaria e adattamento di strutture ed impianti;
b) quanto a 1 milione di euro per l’anno 2017, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco per l’acquisto e il potenziamento dei sistemi informativi per il contrasto del terrorismo internazionale nonche’ per il finanziamento di interventi diversi di manutenzione straordinaria e adattamento di strutture ed impianti.
2. Agli oneri derivanti dall’attuazione del comma 1, pari a 4,5 milioni di euro per l’anno 2017, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di conto capitale iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero dell’interno. ))
Art. 7 – Disposizioni in materia di personale delle Forze di polizia e di personale militare
1. All’articolo 12 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, il comma 10 e’ sostituito dal seguente: « 10. Fermo restando quanto previsto all’articolo 8, comma 1, lettera a), numero 3, della legge, le risorse finanziarie corrispondenti ai risparmi di spesa non utilizzati ai sensi del comma 7, lettera b), sono destinati, nella misura del 50 per cento, all’attuazione della revisione dei ruoli delle forze di polizia di cui all’articolo 8, comma 1, lettera a), numero 1, della legge. ».
2. Le risorse finanziarie corrispondenti alle facolta’ assunzionali del Corpo forestale dello Stato, non impiegate per le finalita’ di cui all’articolo 12, comma 7, lettera a), del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, pari a 31.010.954 euro a decorrere dall’anno 2017, sono destinate:
a) alla revisione dei ruoli delle forze di polizia di cui all’articolo 8, comma 1, lettera a), numero 1), mediante incremento dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 3, comma 155, secondo periodo, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, per 30.120.313 euro per l’anno 2017, per 15.089.182 euro per il 2018 e per
15.004.387 euro a decorrere dal 2019;
b) all’autorizzazione ad assumere, a decorrere dal 1º dicembre 2017, in aggiunta alle facolta’ assunzionali previste a legislazione vigente e nel limite delle dotazioni organiche, nei rispettivi ruoli iniziali, 137 unita’ per l’Arma dei carabinieri, 123 unita’ per la Polizia di Stato e 48 unita’ per la Polizia Penitenziaria, a decorrere dal 1º novembre 2017, 40 marescialli per il Corpo della Guardia di finanza, a decorrere dal 1º febbraio 2018, 22 allievi finanzieri per il Corpo della Guardia di finanza, per un importo di 543.996 euro per il 2017, di 11.334.180 euro per l’anno 2018 e di 16.006.567 euro a decorrere dal 2019;
c) all’autorizzazione all’assunzione straordinaria, nei rispettivi ruoli iniziali, con decorrenza non anteriore al 1° dicembre 2017, quale anticipazione delle ordinarie facolta’ assunzionali relative all’anno 2018, previste dall’articolo 66, comma 9-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, 169 unita’ nella Polizia di Stato, 54 unita’ nell’Arma dei carabinieri e 57 unita’ nella Polizia Penitenziaria, per un importo di 346.645 euro per l’anno 2017 e di 4.587.592 euro per l’anno 2018.
3. Fermo restando quanto previsto dagli articoli 703 e 2199 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, con provvedimenti dei Ministeri dell’interno, dell’economia e delle finanze, della giustizia e della difesa, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono definite le modalita’ attuative del comma 2, lettere b) e c) del presente articolo, anche attraverso l’ampliamento dei posti dei concorsi gia’ banditi e ancora in atto o conclusi nel 2017. Per la Polizia di Stato e il Corpo di polizia penitenziaria, in via eccezionale, le modalita’ attuative possono comprendere, anche in deroga a quanto previsto dall’articolo 2199 del medesimo decreto legislativo n. 66 del 2010, lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi banditi ai sensi del medesimo articolo in favore di volontari delle Forze armate, approvate nel 2017. Con i medesimi provvedimenti possono essere altresi’ definite le modalita’ attuative per le assunzioni nelle rispettive forze di polizia, in aggiunta alle facolta’ assunzionali, autorizzate con decreto del Presidente del Consiglio del 4 agosto 2017, in attuazione dell’articolo 1, comma 365, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, nel rispetto delle riserve di legge per il personale delle Forze armate.
4. Al fine di perseguire gli obiettivi nazionali ed europei in materia di tutela ambientale e forestale, nonche’ il presidio del territorio, anche al fine della salvaguardia delle professionalita’ esistenti, l’Arma dei carabinieri e’ autorizzata ad assumere a tempo indeterminato, entro il 31 dicembre 2018, secondo i principi della legge 5 aprile 1985, n. 124, nei limiti di spesa di 3.066.000 euro annui, il personale operaio che, con contratto a tempo determinato, ha svolto nell’anno 2017 le attivita’ di cui alla medesima legge n.
124 del 1985. Ai relativi oneri si provvede, a decorrere dal 2018, ai sensi dell’articolo 20.
(( 4-bis. Per le medesime finalita’ di cui al comma 4:
a) l’Arma dei carabinieri e’ autorizzata all’assunzione di personale operaio a tempo indeterminato, ai sensi della legge 5 aprile 1985, n. 124, ed in deroga al contingente di personale ivi previsto, nel numero di 45 unita’ per l’anno 2018, 30 unita’ per l’anno 2019 e 30 unita’ per l’anno 2020. Per l’attuazione del presente comma e’ autorizzata la spesa di 1,4 milioni di euro per l’anno 2018, di 2,3 milioni di euro per l’anno 2019 e di 3,2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2020. Ai predetti oneri si provvede, quanto a 1,4 milioni di euro per l’anno 2018 e a 3,2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2019, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero;
b) all’articolo 13 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177, dopo il comma 1 e’ inserito il seguente:
«1-bis. Gli alloggi di servizio connessi all’incarico, ove esistenti nelle strutture in uso all’Arma dei carabinieri per le esigenze di cui all’articolo 7 del presente decreto, sono attribuiti al personale dell’Arma dei carabinieri impiegato in tali strutture per tali esigenze. Possono essere concessi temporaneamente, qualora disponibili, al personale assunto a tempo indeterminato di cui alla legge 5 aprile 1985, n. 124, addetto alle medesime strutture ».
4-ter. Allo scopo di assicurare il rispetto delle norme in materia di bilinguismo, al personale di cui all’articolo 33 del decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio 1988, n. 574, e’ riservata un’aliquota di posti pari all’1 per cento, con arrotondamento all’unita’ superiore, del totale dei posti messi a concorso ai sensi del comma 2, per ciascun ruolo, dalle rispettive Forze di polizia. ))
5. All’articolo 18, comma 4, della legge 15 dicembre 1990, n. 395, dopo le parole: « ha facolta’ di pernottare in caserma » sono inserite le seguenti: « a titolo gratuito ».
6. Agli oneri derivanti dalle minori entrate conseguenti all’applicazione del comma 5, valutati in euro 144.000 per l’anno 2017 e in euro 346.000 a decorrere dall’anno 2018, si provvede mediante corrispondente riduzione, dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della giustizia.
7. Al fine di assicurare la necessaria continuita’ nell’esercizio delle funzioni di comando anche per le esigenze della sicurezza nazionale, all’articolo 1094, comma 3, al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, le parole « durano in carica non meno di due anni» sono sostituite dalle seguenti: « durano in carica tre anni senza possibilita’ di proroga o rinnovo. Al termine del mandato, qualora il personale, di cui al primo periodo, non abbia raggiunto i limiti di eta’ previsti per il grado, puo’ esserne disposto, a domanda, il collocamento in congedo da equiparare a tutti gli effetti a quello per raggiungimento dei limiti di eta’, con riconoscimento, in aggiunta a qualsiasi altro istituto spettante, del trattamento pensionistico e dell’indennita’ di buonuscita che sarebbero spettati in caso di permanenza in servizio fino al limite di eta’, compresi gli eventuali aumenti periodici e i passaggi di classe di stipendio.».
8. Nei casi in cui dall’attuazione delle disposizioni di cui al comma 7 trova applicazione il riconoscimento dei benefici previdenziali ivi previsti per effetto del mancato raggiungimento dei limiti di eta’ previsti per il grado, il Ministero della difesa comunica l’ammontare dei predetti maggiori oneri al Ministero dell’economia e delle finanze che provvede alla copertura finanziaria dei conseguenti maggiori oneri previdenziali mediante la corrispondente riduzione delle risorse del fondo di cui all’articolo 616 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66.
9. All’articolo 4, quarto comma, della legge 23 aprile 1959, n. 189, il primo e il secondo periodo sono sostituiti dai seguenti: « Il mandato del Comandante generale ha una durata pari a tre anni e non e’ prorogabile ne’ rinnovabile. Il Comandante generale, qualora nel corso del triennio debba cessare dal servizio permanente effettivo per raggiungimento dei limiti di eta’, e’ richiamato d’autorita’ fino al termine del mandato. ».
10. In fase di prima attuazione, i mandati in corso alla data di entrata in vigore delle disposizioni di cui ai commi da 7 a 9, se di durata inferiore a tre anni comprese le proroghe, sono estesi fino alla durata di tre anni complessivi. Restano fermi i mandati in corso di durata pari o superiore a tre anni comprese le proroghe.
(( 10-bis. L’assunzione nelle pubbliche amministrazioni dei cittadini italiani di cui alla legge 9 marzo 1971, n. 98, che, come personale civile, abbiano prestato servizio continuativo, per almeno un anno alla data di entrata in vigore del presente decreto, alle dipendenze di organismi militari della Comunita’ atlantica o di quelli dei singoli Stati esteri che ne fanno parte, operanti sul territorio nazionale, che siano stati licenziati in conseguenza di provvedimenti di soppressione o riorganizzazione delle basi militari degli organismi medesimi adottati entro la medesima data, avviene, a decorrere dal 1° gennaio 2018, nei limiti delle dotazioni organiche delle amministrazioni riceventi, con le modalita’ previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 gennaio 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 51 del 3 marzo 2009, adottato in attuazione dell’articolo 2, comma 101, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, con assegnazione prioritaria agli uffici delle amministrazioni riceventi collocate nel territorio provinciale o regionale. Le assunzioni di cui al presente comma sono finanziate con le risorse del fondo di cui all’articolo 2, comma 100, della legge n.
244 del 2007, la cui dotazione e’ incrementata di 2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018. Le assunzioni di cui al presente comma possono essere disposte nei limiti delle disponibilita’ del predetto fondo.
10-ter. All’articolo 1, comma 482, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, sono apportate, nei limiti di spesa previsti dallo stesso comma, le seguenti modificazioni:
a) al primo periodo, le parole: « data del 31 dicembre 2012 » sono sostituite dalle seguenti: « data del 31 ottobre 2017 »;
b) al primo periodo, le parole: « adottati entro il 31 dicembre 2012 » sono sostituite con le seguenti: « adottati entro il 31 dicembre 2017 »;
10-quater. Ai maggiori oneri di cui al comma 10-bis, pari a 2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018, si provvede mediante corrispondente riduzione delle risorse del fondo di cui all’articolo 616 del codice di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66.
10-quinquies. Dopo l’articolo 1917 del codice di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e’ inserito il seguente:
«Art. 1917-bis (Trattamento previdenziale a seguito del passaggio tra ruoli). – 1. A far data dall’entrata in vigore dei decreti legislativi 29 maggio 2017, nn. 94 e 95, il personale militare iscritto ai fondi di cui all’articolo 1913 che transita tra ruoli e’ iscritto al nuovo fondo di previdenza con decorrenza dalla data di iscrizione al fondo di provenienza. L’intero importo dei contributi versati e’ trasferito al pertinente fondo di destinazione. A tal fine, il diritto alla liquidazione dell’indennita’ supplementare e’ riconosciuto computando il numero di anni complessivi di servizio prestato nei diversi ruoli ».
10-sexies. Le risorse di cui all’articolo 1, comma 1, lettera b), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 75 del 30 marzo 2017, riferite all’anno 2017 e non utilizzate per le finalita’ ivi previste, gia’ destinate alla contrattazione collettiva del pubblico impiego ai sensi del predetto articolo 1, comma 1, lettera b), sono destinate ad incrementare le risorse per il pagamento del compenso per lavoro straordinario con riferimento alle ore di lavoro straordinario effettuale dal personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri, del Corpo della guardia di finanza e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, anche in occasione degli eventi G7 svoltisi durante l’anno 2017. ))
(( Art. 7-bis – Riduzione della dotazione organica della banda musicale del Corpo di polizia penitenziaria
1. Con regolamento da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, si provvede alla riduzione della dotazione organica degli orchestrali della banda musicale del Corpo di polizia penitenziaria fissandola in un numero non superiore a 55 posti. Con il medesimo regolamento si provvede, altresi’, alla modifica delle tabelle allegate al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 18 settembre 2006, n. 276.
2. La disposizione di cui al comma 1 non comporta riduzione dell’organico del Corpo di polizia penitenziaria e, per gli effetti della medesima disposizione, sono conseguentemente rideterminate le piante organiche del personale del Corpo di polizia penitenziaria assegnato agli istituti penitenziari.
3. Il personale attualmente addetto alla banda musicale mantiene le funzioni, il regime di progressione in carriera, il trattamento economico e lo stato giuridico in conformita’ a quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 18 settembre 2006, n. 276.
4. Gli orchestrali ritenuti non piu’ idonei per la parte di appartenenza, all’esito di specifiche valutazioni disposte a norma del decreto del Presidente della Repubblica n. 276 del 2006, sono immediatamente destinati agli ordinari compiti istituzionali connessi alla qualifica rivestita, anche in posizione di sovrannumero. ))
Titolo III – FONDI ED ULTERIORI MISURE PER ESIGENZE INDIFFERIBILI
Art. 8 – Monitoraggio delle misure di salvaguardia in materia pensionistica e finanziamento Fondo occupazione
1. A seguito dell’attivita’ di monitoraggio e verifica relativa alla misura di salvaguardia prevista dall’articolo 1 commi da 214 a 218 della legge 11 dicembre 2016, n. 232 i benefici di cui al citato comma 214 sono riconosciuti nel limite di 16.294 soggetti e nel limite massimo di 112,2 milioni di euro per l’anno 2017, di 167,4 milioni di euro per l’anno 2018, di 179,3 milioni di euro per l’anno 2019, di 152,1 milioni di euro per l’anno 2020, di 121,2 milioni di euro per l’anno 2021, di 86,3 milioni di euro per l’anno 2022, di 53,7 milioni di euro per l’anno 2023, di 27,8 milioni di euro per l’anno 2024, di 7,2 milioni di euro per l’anno 2025, di 3,1 milioni di euro per l’anno 2026, di 1,5 milioni di euro per l’anno 2027, di 0,8 milioni di euro per l’anno 2028, di 0,2 milioni di euro per l’anno 2029 e di 0,1 milioni di euro per l’anno 2030. Conseguentemente, all’articolo 1, comma 235, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, gli importi indicati al quarto periodo, come modificati ai sensi del comma 218 dell’articolo 1 della predetta legge n. 232 del 2016, sono corrispondentemente rideterminati in 243,4 milioni di euro per l’anno 2013, 908,9 milioni di euro per l’anno 2014, 1.618,5 milioni di euro per l’anno 2015, 2.000,4 milioni di euro per l’anno 2016, 1.908,4 milioni di euro per l’anno 2017, 1.438,0 milioni di euro per l’anno 2018, 914,1 milioni di euro per l’anno 2019, 540,2 milioni di euro per l’anno 2020, 316,0 milioni di euro per l’anno 2021, 189,8 milioni di euro per l’anno 2022, 63,6 milioni di euro per l’anno 2023, 27,8 milioni di euro per l’anno 2024, 7,2 milioni di euro per l’anno 2025, di 3,1 milioni di euro per l’anno 2026, di 1,5 milioni di euro per l’anno 2027, di 0,8 milioni di euro per l’anno 2028, di 0,2 milioni di euro per l’anno 2029 e di 0,1 milioni di euro per l’anno 2030, cui corrisponde la rideterminazione del limite numerico massimo complessivo in 153.389 soggetti.
2. Il Fondo sociale per occupazione e formazione di cui all’articolo 18, comma 1, lettera a), del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, e’ incrementato di 200 milioni di euro per l’anno 2017, 137,6 milioni di euro per l’anno 2018, 188,7 milioni di euro per l’anno 2019, 180,9 milioni di euro per l’anno 2020, 139,8 milioni di euro per l’anno 2021, 84,7 milioni di euro per l’anno 2022, 18,3 milioni di euro per l’anno 2023, 1,8 milioni di euro per l’anno 2025.
3. Agli oneri derivanti dal presente articolo, si provvede, per 24,8 milioni di euro per l’anno 2017, 137,6 milioni di euro per l’anno 2018, 188,7 milioni di euro per l’anno 2019, 180,9 milioni di euro per l’anno 2020, 139,8 milioni di euro per l’anno 2021, 84,7 milioni di euro per l’anno 2022, 18,3 milioni di euro per l’anno 2023 e 1,8 milioni di euro per l’anno 2025, mediante utilizzo delle accertate economie di cui al comma 1, ai sensi dell’articolo 1, comma 221, ultimo periodo, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, e per 175,2 milioni di euro per l’anno 2017, 6,8 milioni di euro per l’anno 2024, 0,1 milioni di euro per l’anno 2026, 1,5 milioni di euro per l’anno 2027, 0,8 milioni di euro per l’anno 2028, 0,2 milioni di euro per l’anno 2029 e a 0,1 milioni di euro per l’anno 2030, ai sensi dell’articolo 20.
(( Art. 8-bis – Regime fiscale per i lavoratori rimpatriati
1. In deroga alle disposizioni di cui al secondo periodo del comma
4 dell’articolo 16 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147, l’opzione esercitata ai sensi del medesimo comma 4 produce effetti per il quadriennio 2017-2020. Per il periodo d’imposta 2016 restano applicabili le disposizioni di cui alla legge 30 dicembre 2010, n.
238. Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono stabilite le modalita’ di restituzione delle maggiori imposte eventualmente versate per l’anno 2016.
2. Le disposizioni contenute nell’articolo 44 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e nell’articolo 16 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147, si applicano nel rispetto delle condizioni e dei limiti di cui al regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimis», e di cui al regolamento (UE) n. 1408/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimis» nel settore agricolo.
3. Agli oneri derivanti dal presente articolo, pari a 13,4 milioni di euro per l’anno 2018, si provvede mediante riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307. ))
Art. 9 – Fondo garanzia PMI
1. La dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e’ incrementata di 300 milioni di euro per l’anno 2017 e di 200 milioni di euro per l’anno 2018. Ai relativi oneri si provvede ai sensi dell’articolo 20.
2. All’articolo 148 della legge 23 dicembre 2000 n. 388, dopo il comma 2-bis e’ inserito il seguente: «2-ter: Per l’anno 2017, le entrate di cui al comma 1, incassate nell’ultimo bimestre 2016, sono riassegnate, per l’importo di 23 milioni di euro, al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662. ».
2-bis. All’articolo 11, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, dopo le parole: « con l’intervento » sono inserite le seguenti: « della Cassa depositi e prestiti S.p.A. e ».
(( Art. 9-bis – Accesso al credito e partecipazione dei professionisti ai confidi
1. Ai commi 1 e 8 dell’articolo 13 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e successive modificazioni, dopo la parola: « professionisti » sono aggiunte le seguenti: « , anche non organizzati in ordini o collegi, secondo quanto stabilito dall’articolo 1, comma 2, della legge 14 gennaio 2013, n. 4 ». ))
Art. 10 – Anticipazione risorse Fondo solidarieta’ dell’Unione europea
1. Al comma 1 dell’articolo 20-ter del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 aprile 2017, n. 45, le parole: « fino a 700 milioni di euro » sono sostituite dalle seguenti: « fino a 1 miliardo di euro ».
Art. 11 – Fondo imprese
1. All’articolo 23 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 2 dopo la lettera c) e’ aggiunta la seguente lettera: « c-bis) interventi in favore di imprese in crisi di grande dimensione.»;
b) dopo il comma 3-bis, e’ aggiunto il seguente: «3-ter. Per le finalita’ di cui al comma 2, lettera c-bis), possono essere concessi finanziamenti in favore di imprese di cui all’articolo 1, lettera a) del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2004, n. 39, che presentano rilevanti difficolta’ finanziarie ai fini della continuazione delle attivita’ produttive e del mantenimento dei livelli occupazionali. Con uno o piu’ decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, (( da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, )) sono stabiliti, nel rispetto della disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato, modalita’ e criteri per la concessione, erogazione e rimborso dei predetti finanziamenti. L’erogazione puo’ avvenire anche mediante anticipazioni di tesoreria da estinguere entro l’esercizio finanziario a valere sulla dotazione del Fondo. ».
2. Per le finalita’ di cui al comma 1, lettera b), la dotazione del Fondo crescita sostenibile di cui all’articolo 23, del decreto-legge
22 giugno 2012, n. 83 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, e’ incrementata di 300 milioni di euro per l’esercizio 2018.
(( 2-bis. All’articolo 1, comma 3, del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, il secondo periodo e’ sostituito dal seguente: « Gli oneri derivanti dalla convenzione sono posti a carico delle risorse destinate alla misura ai sensi dei commi 16 e 17 ».
2-ter. In sede di prima applicazione, per gli anni 2017 e 2018, il requisito del limite di eta’ di cui al comma 2 dell’articolo 1 del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, si intende soddisfatto se posseduto alla data di entrata in vigore del medesimo decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91. ))
(( Art. 11-bis – Modifica all’articolo 36 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, in materia di semplificazioni e riduzioni dei costi d’impresa
1. All’articolo 36 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, dopo il comma 1-bis e’ aggiunto il seguente:
« 1-ter. Tutti gli atti di natura fiscale di cui agli articoli 230-bis, da 2498 a 2506 e 2556 del codice civile possono essere sottoscritti con firma digitale, nel rispetto della normativa anche regolamentare concernente la sottoscrizione dei documenti informatici ». ))
Art. 12 – Procedura di cessione Alitalia
1. Il termine per l’espletamento delle procedure di cui all’articolo 50, comma 2, del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, e’ esteso sino al 30 aprile 2018, al fine di consentire il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali facenti capo ad Alitalia – Societa’ Aerea Italiana S.p.A. e dalle altre societa’ del medesimo gruppo in amministrazione straordinaria in corso di svolgimento.
2. Allo scopo di garantire l’adempimento delle (( obbligazioni di trasporto )) assunte dalla amministrazione straordinaria fino alla data di cessione del complesso aziendale senza soluzione di continuita’ del servizio di trasporto aereo e assicurare la regolare prosecuzione dei servizi di collegamento aereo nel territorio nazionale e per il territorio nazionale esercitati dalle societa’ di cui al precedente comma 1 nelle more dell’esecuzione della procedura di cessione dei complessi aziendali, nonche’ allo scopo di consentire la definizione ed il perseguimento del programma della relativa procedura di amministrazione straordinaria, l’ammontare del finanziamento a titolo oneroso di cui all’articolo 50, comma 1 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, e’ incrementato di 300 milioni di euro, da erogarsi nell’anno 2018. Tale importo puo’ essere erogato anche mediante anticipazioni di tesoreria ed e’ restituito entro il termine dell’esercizio. La durata del finanziamento, per la quota erogata nel 2017, e’ prorogata fino al 30 settembre 2018. L’organo commissariale provvede al pagamento dei debiti prededucibili contratti nel corso della procedura di amministrazione straordinaria per far fronte alle indilazionabili esigenze gestionali delle predette societa’ e per il perseguimento delle finalita’ di cui al programma dell’amministrazione straordinaria, anche in deroga al disposto dell’articolo 111-bis, ultimo comma, del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267.
(( 2-bis. Al fine di assicurare il diritto alla mobilita’ e gli obiettivi di continuita’ territoriale, i cessionari che subentrano nella gestione delle rotte gravate da oneri di servizio pubblico sono tenuti a garantirne la prosecuzione, alle medesime condizioni, nelle more della conclusione della gara. ))
3. A seguito dell’autorizzazione all’esecuzione del programma di cessione dei complessi aziendali di Alitalia – Societa’ Aerea Italiana S.p.A. e dalle altre societa’ del medesimo gruppo in amministrazione straordinaria, l’organo commissariale delle predette societa’ puo’ esercitare la facolta’ di cui all’articolo 50, comma 1 del decreto legislativo 8 luglio 1999, n. 270 sino alla data di efficacia della cessione dei predetti complessi aziendali; sino a tale data non trova applicazione quanto previsto dal comma 3 della medesima disposizione. Resta fermo quanto disposto dall’articolo 50, comma 2 del decreto legislativo 8 luglio 1999, n. 270. Nell’ambito delle procedure di cessione dei complessi aziendali delle societa’ di cui al primo periodo del presente comma, trovano applicazione le disposizioni dettate per le imprese di cui all’articolo 2, comma 2, secondo periodo, del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2004, n. 39.
(( Art. 12-bis – Disposizioni finalizzate ad ottimizzare le attivita’ connesse al controllo del traffico aereo e a garantire l’efficienza e la sicurezza in volo
1. Al fine di ottimizzare le attivita’ connesse al controllo del traffico aereo e di garantire l’efficienza e la sicurezza in volo:
a) al comma 2 dell’articolo 10 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 ottobre 2013, n. 157, dopo la parola: « aerea » sono inserite le seguenti: « e ai lavoratori appartenenti ai profili professionali di cui all’articolo 5 della legge 7 agosto 1990, n. 248, »;
b) all’articolo 10 del citato regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 157 del 2013, i commi 3 e 4 sono abrogati.
2. Per l’attuazione del comma 1 e’ autorizzata la spesa di 121.000 euro per l’anno 2018, 196.000 euro per l’anno 2019, 316.000 euro per l’anno 2020, 627.000 euro per l’anno 2021, 973.000 euro per l’anno 2022, 1.300.000 euro per l’anno 2023, 1.450.000 euro per l’anno 2024 e 2.510.000 euro a decorrere dall’anno 2025 alla cui copertura, pari a 121.000 euro per l’anno 2018 e a 2.510.000 euro a decorrere dall’anno 2019, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. ))
(( Art. 12-ter – Societa’ di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi
1. All’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, il comma 91 è sostituito dal seguente:
«91. A titolo di compensazione parziale dei danni economici subiti dalla societa’ di gestione dell’aeroporto di Trapani Birgi per le limitazioni imposte alle attivita’ aeroportuali civili dalle operazioni militari conseguenti all’applicazione della risoluzione n. 1973 dell’ONU, i diritti di cui all’articolo 1 della legge 5 maggio 1976, n. 324, introitati dalla medesima societa’ di gestione ai sensi dell’articolo 17, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 1997, n. 67, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 1997, n. 135, quantificati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in euro 4.815.995,10, rimangono nelle disponibilita’ della societa’ di gestione ». ))
Art. 13 – Norme in materia di trasparenza societaria
1. Al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 120:
1) dopo il comma 4, e’ aggiunto il seguente: “4-bis. In occasione dell’acquisto di una partecipazione in emittenti quotati pari o superiore alle soglie del 10 per cento, 20 per cento e 25 per cento del relativo capitale, salvo quanto previsto dall’articolo 106, comma 1-bis, il soggetto che effettua le comunicazioni di cui ai commi 2 e seguenti del presente articolo deve dichiarare gli obiettivi che ha intenzione di perseguire nel corso dei sei mesi successivi. Nella dichiarazione sono indicati sotto la responsabilita’ del dichiarante:
a) i modi di finanziamento dell’acquisizione;
b) se agisce solo o in concerto;
c) se intende fermare i suoi acquisti o proseguirli nonche’ se intende acquisire il controllo dell’emittente o comunque esercitare un’influenza sulla gestione della societa’ e, in tali casi, la strategia che intende adottare e le operazioni per metterla in opera;
d) le sue intenzioni per quanto riguarda eventuali accordi e patti parasociali di cui e’ parte;
e) se intende proporre l’integrazione o la revoca degli organi amministrativi o di controllo dell’emittente.
(( La CONSOB puo’ individuare con proprio regolamento i casi in cui la suddetta dichiarazione non e’ dovuta, tenendo conto delle caratteristiche del soggetto che effettua la dichiarazione o della societa’ di cui sono state acquistate le azioni. La dichiarazione e’ trasmessa alla societa’ di cui sono state acquistate le azioni e alla CONSOB, nonche’ e’ oggetto di comunicazione al pubblico secondo le modalita’ e i termini stabiliti con il regolamento della CONSOB emanato in attuazione del comma 4, lettere c) e d). ))
Fermo restando quanto previsto ai sensi dell’articolo 185, se nel termine di sei mesi dalla comunicazione della dichiarazione intervengono cambiamenti delle intenzioni sulla base di circostanze oggettive sopravvenute, una nuova dichiarazione motivata deve essere senza ritardo indirizzata alla societa’ e alla CONSOB e portata alla conoscenza del pubblico secondo le medesime modalita’. La nuova dichiarazione fa decorrere nuovamente il termine di sei mesi citato nel primo periodo del presente comma. »;
2) al comma 5, dopo le parole « le comunicazioni previste dal comma 2 » sono aggiunte le seguenti: « o la dichiarazione prevista dal comma 4-bis »;
b) all’articolo 193, comma 2, le parole « rispettivamente dagli articoli 120, commi 2, 2-bis e 4 » sono sostituite dalle seguenti: « rispettivamente dagli articoli 120, commi 2, 2-bis, 4 e 4-bis ».
(( 1-bis. All’articolo 10, comma 7, della legge 29 dicembre 1993,
n. 580, le parole: « e possono essere rinnovati per una sola volta » sono sostituite dalle seguenti: « e possono essere rinnovati per due volte ».
1-ter. Al fine di assicurare lo svolgimento da parte della CONSOB dei compiti di cui al presente articolo, le delibere di cui al comma
3 dell’articolo 10 del decreto legislativo 3 agosto 2017, n. 129, sono adottate entro il 31 ottobre 2018. In ogni caso, le funzioni di cui all’articolo 1, comma 36, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, sono esercitate dall’Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo unico dei consulenti finanziari, anche in assenza delle citate delibere, a decorrere dal 1° dicembre 2018. ))
(( Art. 13-bis – Disposizioni in materia di concessioni autostradali
1. Per il perseguimento delle finalita’ di cui ai protocolli di intesa stipulati in data 14 gennaio 2016, rispettivamente, tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la regione Trentino-Alto Adige/Südtirol unitamente a tutte le amministrazioni pubbliche interessate allo sviluppo del Corridoio scandinavo mediterraneo e sottoscrittrici del predetto protocollo e tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e le regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto interessate allo sviluppo del Corridoio mediterraneo, tesi a promuovere la cooperazione istituzionale per lo sviluppo dei medesimi Corridoi, il coordinamento delle infrastrutture autostradali A22 Brennero-Modena e A4 Venezia-Trieste, A28 Portogruaro-Pordenone e raccordo Villesse-Gorizia e’ assicurato come segue:
a) le funzioni di concedente sono svolte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
b) le convenzioni di concessione per la realizzazione delle opere e la gestione delle tratte autostradali hanno durata trentennale e sono stipulate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con le regioni e gli enti locali che hanno sottoscritto gli appositi protocolli di intesa in data 14 gennaio 2016, che potranno anche avvalersi di societa’ in house, esistenti o appositamente costituite, nel cui capitale non figurino privati;
c) le convenzioni di cui alla lettera b) devono prevedere che eventuali debiti delle societa’ concessionarie uscenti e il valore di subentro delle concessioni scadute restino a carico dei concessionari subentranti.
2. Entro trenta giorni dalla data dell’affidamento di cui al comma 4, la Societa’ Autobrennero Spa provvede a versare all’entrata del bilancio dello Stato le risorse accantonate in regime di esenzione fiscale fino alla predetta data nel fondo di cui all’articolo 55, comma 13, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, che sono riassegnate allo stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze e trasferite alla societa’ Rete ferroviaria italiana (RFI) Spa, senza alcuna compensazione a carico del subentrante. Le ulteriori quote annuali da accantonare ai sensi del medesimo articolo 55, comma 13, della legge n. 449 del 1997 sono versate dal concessionario dell’infrastruttura A22 Brennero-Modena con le modalita’ di cui al periodo precedente entro trenta giorni dall’approvazione del bilancio dell’anno di riferimento. Le risorse versate ai sensi del presente comma sono utilizzate per le finalita’ di cui al citato articolo 55, comma 13, della legge n. 449 del 1997, nell’ambito del contratto di programma – parte investimenti tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la RFI Spa.
3. Il concessionario dell’infrastruttura autostradale A22 Brennero-Modena subentrante assicura un versamento annuo di 70 milioni di euro, a partire dalla data dell’affidamento e fino a concorrenza del valore di concessione, che e’ versato all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnato su un apposito fondo da istituire nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze. Nella determinazione del valore di concessione, di cui al periodo precedente, sono in ogni caso considerate le somme gia’ erogate dallo Stato per la realizzazione dell’infrastruttura. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio.
4. Gli atti convenzionali di concessione sono stipulati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con i concessionari autostradali delle infrastrutture di cui al comma 1, dopo l’approvazione del CIPE, previo parere dell’Autorita’ di regolazione dei trasporti sullo schema di convenzione. I medesimi concessionari mantengono tutti gli obblighi previsti a legislazione vigente.
5. All’articolo 55, comma 13, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, il terzo e il quarto periodo sono soppressi. ))
(( Art. 13-ter – Modifica delle disposizioni sulla confisca, a tutela della trasparenza societaria
1. Il comma 1 dell’articolo 12-sexies del decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1992, n. 356, e’ sostituito dal seguente:
«1. Nei casi di condanna o di applicazione della pena su richiesta a norma dell’articolo 444 del codice di procedura penale, per taluno dei delitti previsti dall’articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale, dagli articoli 314, 316, 316-bis, 316-ter, 317, 318, 319, 319-ter, 319-quater, 320, 322, 322-bis, 325, 416, realizzato allo scopo di commettere delitti previsti dagli articoli 453, 454, 455, 460, 461, 517-ter e 517-quater, nonche’ dagli articoli 452-quater, 452-octies, primo comma, 600-bis, primo comma, 600-ter, primo e secondo comma, 600-quater.1, relativamente alla condotta di produzione o commercio di materiale pornografico, 600-quinquies, 603-bis, 629, 644, 644-bis, 648, esclusa la fattispecie di cui al secondo comma, 648-bis, 648-ter e 648-ter.1 del codice penale, dall’articolo 2635 del codice civile, dall’articolo 55, comma 5, del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, dall’articolo 295, secondo comma, del testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43, dall’articolo 12-quinquies, comma 1, del presente decreto, dall’articolo 73, esclusa la fattispecie di cui al comma 5, del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni, o per taluno dei delitti commessi per finalita’ di terrorismo, anche internazionale, o di eversione dell’ordine costituzionale, e’ sempre disposta la confisca del denaro, dei beni o delle altre utilita’ di cui il condannato non puo’ giustificare la provenienza e di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risulta essere titolare o avere la disponibilita’ a qualsiasi titolo in valore sproporzionato al proprio reddito, dichiarato ai fini delle imposte sul reddito, o alla propria attivita’ economica. In ogni caso il condannato non puo’ giustificare la legittima provenienza dei beni sul presupposto che il denaro utilizzato per acquistarli sia provento o reimpiego dell’evasione fiscale, salvo che l’obbligazione tributaria sia stata estinta mediante adempimento nelle forme di legge. La confisca ai sensi delle disposizioni che precedono e’ ordinata in caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta per i reati di cui agli articoli 617-quinquies, 617-sexies, 635-bis, 635-ter, 635-quater e 635-quinquies del codice penale quando le condotte ivi descritte riguardano tre o piu’ sistemi. ))
Art. 14 – Modifiche al decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21 in materia di revisione della disciplina della Golden Power e di controllo degli investimenti extra UE
1. Al decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 1, dopo il comma 8, e’ aggiunto il seguente « 8-bis. Salvo che il fatto costituisca reato e ferme le invalidita’ previste dalla legge, chiunque non osservi gli obblighi di notifica di cui al presente articolo e’ soggetto a una sanzione amministrativa pecuniaria fino al doppio del valore dell’operazione e comunque non inferiore all’uno per cento del fatturato cumulato realizzato dalle imprese coinvolte nell’ultimo esercizio per il quale sia stato approvato il bilancio. »;
b) all’articolo 2:
1) al comma 1-bis, primo periodo, dopo le parole « I pareri di cui al comma 1 » sono aggiunte le seguenti: « e, nel caso di operazione posta in essere da un soggetto esterno all’Unione europea, 1-ter »;
2) dopo il comma 1-bis e’ aggiunto il seguente: « 1-ter. Con uno o piu’ regolamenti, adottati ai sensi dell’articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’interno, (( con il Ministro della difesa )) e con il Ministro degli affari esteri, oltre che con i Ministri competenti per settore, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono individuati ai fini della verifica in ordine alla sussistenza di un pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico, i settori ad alta intensita’ tecnologica tra cui:
a) le infrastrutture critiche o sensibili, tra cui immagazzinamento e gestione dati, infrastrutture finanziarie;
b) tecnologie critiche, compresa l’intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, le tecnologie con potenziali applicazioni a doppio uso, la sicurezza in rete, la tecnologia spaziale o nucleare;
c) sicurezza dell’approvvigionamento di input critici;
d) accesso a informazioni sensibili o capacita’ di controllare le informazioni sensibili.
Con i medesimi regolamenti sono individuati altresi’ la tipologia di atti o operazioni all’interno di un medesimo gruppo ai quali non si applica la disciplina di cui al presente articolo. I regolamenti di cui al primo periodo sono adottati entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione e sono aggiornati almeno ogni tre anni. »;
3) al comma 2, dopo le parole « Qualsiasi delibera, atto o operazione, adottato da o nei confronti di una societa’ che detiene uno o piu’ degli attivi individuati ai sensi del comma 1 » sono aggiunte le seguenti « o 1-ter »;
4) al comma 5 primo periodo, dopo le parole « gli attivi individuati come strategici ai sensi del comma 1 » sono aggiunte le seguenti: « nonche’ di quelli di cui al comma 1-ter »;
5) al comma 6, primo periodo, dopo le parole « comporti una minaccia di grave pregiudizio agli interessi essenziali dello Stato di cui al comma 3 » sono aggiunte le seguenti: « ovvero un pericolo per la sicurezza o per l’ordine pubblico »; dopo l’ultimo capoverso e’ inserito il seguente: « Per determinare se un investimento estero possa incidere sulla sicurezza o sull’ordine pubblico e’ possibile prendere in considerazione la circostanza che l’investitore straniero e’ controllato dal governo di un paese terzo, non appartenente all’Unione europea, anche attraverso finanziamenti significativi. »;
6) al comma 7 le parole « di cui ai commi 3 e 6 » sono sostituite dalle seguenti: « di cui ai commi precedenti » e dopo la lettera b) e’ inserita la seguente: « b-bis) per le operazioni di cui al comma 5 e’ valutata, oltre alla minaccia di grave pregiudizio agli interessi di cui al comma 3, anche il pericolo per la sicurezza o per l’ordine pubblico; »;
c) all’articolo 3, dopo il comma 8 e’ aggiunto il seguente: « 8-bis. Per quanto non previsto dal presente decreto, alle sanzioni amministrative pecuniarie si applicano le disposizioni di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689. Non si applica in ogni caso il pagamento in misura ridotta di cui all’articolo 16 della legge 24 novembre 1981, n. 689. ».
2. Il presente articolo si applica solo alle procedure avviate in data successiva alla sua entrata in vigore.
Art. 15 – Incremento contratto di programma RFI
1. E’ autorizzata la spesa di 420 milioni di euro per l’anno 2017 per il finanziamento del contratto di programma – parte investimenti 2017 – 2021 tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la societa’ Rete ferroviaria italiana (RFI) Spa.
(( 1-bis. All’articolo 1 della legge 14 luglio 1993, n. 238, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, le parole: « e i relativi eventuali aggiornamenti » sono soppresse;
b) dopo il comma 2 e’ inserito il seguente:
«2-bis. Per gli eventuali aggiornamenti ai contratti di cui al comma 1 che non comportino modifiche sostanziali e siano sostanzialmente finalizzati al recepimento delle risorse finanziarie recate dalla legge di bilancio o da altri provvedimenti di legge, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti trasmette una informativa al Parlamento. Nel caso di modifiche sostanziali si procede, invece, nei modi e nei termini di cui ai commi 1 e 2. Per sostanziali si intendono le modifiche che superano del 15 per cento le previsioni riportate nei contratti di programma di cui al comma 1, con riferimento ai costi e ai fabbisogni sia complessivi che relativi al singolo programma o progetto di investimento».
1-ter. All’articolo 1 del decreto legislativo 15 luglio 2015, n. 112, il comma 7 e’ sostituito dal seguente:
«7. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, previa consultazione delle parti interessate, definisce la strategia di sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria sulla base di un finanziamento sostenibile del sistema ferroviario. In sede di prima applicazione, tale strategia e’ definita nel Documento di economia e finanza, nell’Allegato concernente fabbisogni e progetti di infrastrutture, sino all’approvazione del primo documento pluriennale di pianificazione di cui all’articolo 201 del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, e successive modificazioni, che definisce, tra l’altro, la strategia di sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria».
1-quater. I contratti di servizio in ambito di obblighi di servizio pubblico per il trasporto ferroviario di passeggeri sul territorio nazionale sono stipulati fra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l’impresa ferroviaria individuata sulla base della vigente normativa di settore, previa acquisizione del parere del CIPE sullo schema di contratto proposto dall’Amministrazione. Tali contratti sono approvati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.
1-quinquies. Al fine di garantire la continuita’ dei servizi essenziali del sistema di trasporto su gomma e ferro, e’ attribuito alla regione Piemonte un contributo straordinario dell’importo complessivo di 40 milioni di euro, di cui 35 milioni di euro per l’anno 2017 e 5 milioni di euro per l’anno 2018, per far fronte alla situazione finanziaria della Societa’ GTT S.p.A..
1-sexies. Agli oneri derivanti dal comma 1-quinquies, pari a 35 milioni di euro per l’anno 2017 e a 5 milioni di euro per l’anno 2018, si provvede mediante corrispondente utilizzo del Fondo per lo sviluppo e la coesione – programmazione 2014-2020. I predetti importi, tenuto conto della localizzazione territoriale della misura di cui al comma 1-quinquies, sono portati in prededuzione dalla quota spettante alla medesima regione Piemonte a valere sulle risorse della citata programmazione 2014-2020.
1-septies. Al fine di attuare la misura di sostegno al trasporto ferroviario merci di cui all’articolo 1, comma 294, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e’ autorizzata la spesa di 4,5 milioni di euro per l’anno 2017. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. ))
(( Art. 15-bis – Disposizioni per facilitare l’affidamento dei contratti di tesoreria
1. Al comma 9 dell’articolo 69 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: « La convenzione di tesoreria di cui al comma 1 puo’ prevedere un limite piu’ basso. L’importo dell’anticipazione specificata in convenzione e’ da ritenersi vincolante sia per la regione che per l’istituto tesoriere ». ))
(( Art. 15-ter – Interventi per la tutela e il miglioramento della sicurezza ferroviaria e marittima
1. All’articolo 2 del decreto legislativo 10 agosto 2007, n. 162, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 4, lettera b), dopo le parole: « alle reti funzionalmente isolate dal resto del sistema ferroviario ed adibite unicamente a servizi passeggeri locali, urbani o suburbani, nonche’ alle imprese ferroviarie che operano esclusivamente su tali reti » sono aggiunte le seguenti: « , fino al 30 giugno 2019 »;
b) dopo il comma 4 e’ aggiunto il seguente:
«4-bis. Entro il 31 dicembre 2018, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF) individua le norme tecniche e gli standard di sicurezza applicabili alle reti funzionalmente isolate dal resto del sistema ferroviario nonche’ ai gestori del servizio che operano su tali reti, tenendo conto delle caratteristiche delle tratte ferroviarie, dei rotabili e del servizio di trasporto, fermo restando quanto previsto dai trattati internazionali per le reti isolate transfrontaliere. A decorrere dal 30 giugno 2019, alle reti funzionalmente isolate dal resto del sistema ferroviario nonche’ ai gestori del servizio che operano su tali reti si applicano in materia di sicurezza le disposizioni adottate ai sensi del presente comma. Nel rilasciare le autorizzazioni di propria competenza, l’ANSF valuta le misure mitigative o compensative proposte dai gestori del servizio sulla base di una analisi del rischio che tenga conto delle caratteristiche della tratta ferroviaria, dei rotabili e del servizio di trasporto ».
2. A seguito dell’estensione dei compiti attribuiti all’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF) in materia di reti ferroviarie regionali ed al fine di garantire il corretto espletamento delle necessarie ed indifferibili attivita’, essenziali per garantire un adeguato presidio della sicurezza ferroviaria, agli operatori ferroviari, in applicazione del decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 5 agosto 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 216 del 15 settembre 2016, nonche’ per gestire le significative modifiche all’attuale quadro regolatorio in materia di sicurezza e interoperabilita’ ferroviaria derivanti dal cosiddetto
« IV pacchetto ferroviario », l’ANSF medesima e’ autorizzata, in deroga alla normativa vigente, all’assunzione a tempo indeterminato tramite concorso pubblico di 20 unita’ complessive di personale nel biennio 2018-2019, da inquadrare nel livello iniziale di ciascuna categoria/area.
3. Per le finalita’ di cui ai commi 1 e 2, a decorrere dal 2018 l’ANSF e’ autorizzata all’assunzione di 11 funzionari e 9 collaboratori, tenuto conto di quanto previsto all’articolo 4, comma 3, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, in deroga a quanto previsto dall’articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e dall’articolo 4, comma 3-quinquies, del citato decreto-legge n. 101 del 2013, in relazione alle specifiche professionalita’ necessarie per garantire il presidio della sicurezza ferroviaria.
4. A decorrere dall’anno 2018 la Direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvede a effettuare le investigazioni anche su:
a) gli incidenti sulle reti funzionalmente isolate dal resto del sistema ferroviario e adibite unicamente a servizi passeggeri locali, urbani o suburbani, nonche’ gli incidenti che si verificano sui sistemi di trasporto ad impianti fissi, applicando i criteri e le procedure di investigazione definiti al capo V del decreto legislativo 10 agosto 2007, n. 162;
b) gli incidenti nelle vie d’acqua interne nazionali, applicando i criteri e le procedure di investigazione stabiliti dal decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 165;
c) gli incidenti su tutti i sistemi di trasporto ad impianti fissi.
5. Agli oneri derivanti dal presente articolo, pari a 966.971 euro a decorrere dall’anno 2018, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
6. All’articolo 18 della legge 7 luglio 2016, n. 122, dopo il comma 1 e’ inserito il seguente:
«1-bis. Le inosservanze da parte degli operatori ferroviari delle disposizioni adottate dall’ANSF in materia di adeguamento dei sistemi di sicurezza ferroviaria sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 20.000 a euro 200.000 per il mancato adeguamento alle misure di sicurezza indicate nelle disposizioni emanate dall’ANSF entro il termine prescritto. Per ogni giorno di ritardo, successivo al primo, nell’adeguamento alle misure di sicurezza, si applica un’ulteriore sanzione amministrativa pecuniaria pari al 10 per cento della sanzione da applicare ». ))
(( Art. 15-quater – Interventi di emergenza per infrastrutture stradali insistenti sul fiume Po
1. Al fine di realizzare gli interventi di emergenza per la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali provinciali di connessione insistenti sul fiume Po, e’ autorizzata la spesa fino a 35 milioni di euro per l’anno 2017. Le risorse sono trasferite alle province interessate con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro due mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, previa intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. All’onere derivante dall’attuazione del presente articolo si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, relativamente alla quota affluita al capitolo 7002 dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 luglio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 226 del 27 settembre 2017, per gli interventi dell’ANAS Spa sulle strade riclassificate statali. Le somme non utilizzate per le finalita’ del presente articolo sono versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate sui capitoli di provenienza. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare le occorrenti variazioni di bilancio. ))
(( Art. 15-quinquies – Modifica all’articolo 703 del codice della navigazione
1. Il quinto comma dell’articolo 703 del codice della navigazione e’ sostituito dai seguenti:
«Alla scadenza naturale della concessione, il concessionario subentrante ha l’obbligo di corrispondere al concessionario uscente il valore di subentro. Ove non diversamente stabilito nell’atto di concessione, tale valore, per gli immobili e gli impianti fissi insistenti sul sedime aeroportuale e sulle aree ivi ricomprese per intervenuto ampliamento dello stesso sedime aeroportuale, realizzati dal concessionario uscente con proprie risorse, inseriti nel contratto di programma e approvati dall’ENAC, e’ pari al valore delle opere alla data di subentro, al netto degli ammortamenti e di eventuali contributi pubblici, limitatamente alla quota di detti beni ascritta ai servizi soggetti a regolazione tariffaria rilevabile dalla contabilita’ analitica regolatoria certificata presentata dal concessionario uscente per l’annualita’ immediatamente precedente. Gli immobili e gli impianti fissi insistenti alla data del subentro sul sedime aeroportuale, realizzati dal concessionario uscente con proprie risorse e destinati allo svolgimento di attivita’ di natura commerciale, come tali non soggette a regolazione tariffaria, restano di proprieta’ del demanio dello Stato, senza che sia dovuto alla societa’ concessionaria alcun rimborso.
Il concessionario uscente e’ obbligato a proseguire nell’amministrazione dell’esercizio ordinario dell’aeroporto alle stesse condizioni fissate all’atto di concessione sino al subentro del nuovo concessionario, previo pagamento del relativo valore di subentro dovuto dallo stesso, salvo diversa e motivata determinazione dell’ENAC, in ordine al corretto svolgimento del servizio.
In caso di subingresso nella concessione ovvero quando la concessione cessa prima del termine di scadenza, il concessionario che subentra ha l’obbligo di rimborsare al precedente concessionario il valore contabile residuo non ammortizzato delle opere non amovibili, come indicato nei periodi precedenti riguardanti la scadenza naturale della concessione. Resta fermo quanto previsto dall’articolo 1453 del codice civile.
La disciplina in materia di valore di subentro, rimborsi ed indennizzi di cui al presente articolo non trova applicazione qualora meccanismi per la determinazione di valore di subentro, rimborsi e indennizzi siano gia’ previsti nelle convenzioni di gestione aeroportuale vigenti, che restano in tal caso immodificate ». ))
Art. 16 – Disposizioni contabili urgenti per l’Associazione Croce Rossa italiana
1. Al fine di garantire l’effettiva messa in liquidazione dell’Ente strumentale alla Croce Rossa Italiana, al decreto legislativo 28 settembre 2012, n. 178 sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 2, comma 5, le parole « per l’anno 2016 » sono soppresse;
b) all’articolo 4:
1) dopo il comma 1 e’ inserito il seguente:
«1-bis. L’Ente individua con propri provvedimenti i beni mobili ed immobili da trasferire in proprieta’ all’Associazione ai sensi del presente decreto. I provvedimenti hanno effetto traslativo della proprieta’, producono gli effetti previsti dall’articolo 2644 del codice civile e costituiscono titolo per la trascrizione. I provvedimenti di individuazione dei beni costituiscono, altresi’, titolo idoneo ai fini del discarico inventariale dei beni mobili da trasferire in proprieta’ all’Associazione nonche’ per l’assunzione in consistenza da parte di quest’ultima. I provvedimenti di cui al presente comma sono esenti dal pagamento delle imposte o tasse previste per la trascrizione, nonche’ di ogni imposta o tassa connessa con il trasferimento della proprieta’ dei beni all’Associazione. »;
(( 1-bis) dopo il comma 2 e’ inserito il seguente:
«2-bis. I residui attivi e passivi accertati a carico dei singoli comitati territoriali, afferenti ai rapporti tra comitato centrale e comitati territoriali antecedenti la data di privatizzazione dei comitati stessi, si intendono estinti a titolo definitivo con la cancellazione delle relative partite contabili »; ))
2) i commi 3, 4, 5 e 6 sono abrogati;
c) all’articolo 6, comma 4, terzo periodo, le parole « , quinto periodo » sono soppresse;
d) all’articolo 8, comma 2:
1) il primo periodo e’ sostituito dai seguenti: « A far data dal 1º gennaio 2018, l’Ente e’ posto in liquidazione ai sensi del titolo V del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, fatte salve le disposizioni di cui al presente comma. Gli organi deputati alla liquidazione di cui all’articolo 198 del citato regio decreto sono rispettivamente l’organo di cui all’articolo 2, comma 3, lettera c) quale commissario liquidatore e l’organo di cui all’articolo 2, comma 3, lettera b) quale comitato di sorveglianza. Detti organi, nominati dal Ministro della salute, restano in carica per 3 anni e possono essere prorogati, per motivate esigenze, per ulteriori 2 anni. La gestione separata di cui all’articolo 4, comma 2, si conclude al 31 dicembre 2017 con un atto di ricognizione della massa attiva e passiva del Presidente dell’Ente. La massa attiva e passiva, cosi’ individuate confluiscono nella procedura di cui al presente comma. Il commissario liquidatore si avvale, fino alla conclusione di tutte le attivita’ connesse alla gestione liquidatoria, del personale individuato, secondo le medesime modalita’ di cui al presente comma, con provvedimento del Presidente dell’Ente nell’ambito del contingente di personale gia’ individuato dallo stesso Presidente quale propedeutico alla gestione liquidatoria. Per detto personale, pur assegnato ad altra amministrazione, il termine del 1º aprile 2018 sotto indicato, operante per il trasferimento anche in sovrannumero e contestuale trasferimento delle risorse ad altra amministrazione, e’ differito fino a dichiarazione di cessata necessita’ da parte del commissario liquidatore. Resta fermo, all’atto dell’effettivo trasferimento, il divieto di assunzione per le amministrazioni riceventi per tutta la durata del soprannumero e per il medesimo profilo professionale. Entro il 31 dicembre 2017, i beni mobili ed immobili necessari ai fini statutari e allo svolgimento dei compiti istituzionali e di interesse pubblico dell’Associazione sono trasferiti alla stessa. »;
2) al secondo periodo, le parole « Alla medesima data » sono sostituite dalle seguenti: « Alla conclusione della liquidazione, » e le parole « salvo quelli relativi al personale rimasto dipendente dell’Ente, che restano in carico alla gestione liquidatoria », sono soppresse.
(( 2-bis) al quinto periodo, le parole: « 1° gennaio 2018 » sono sostituite dalle seguenti: « 1° aprile 2018 ».
1-bis. Al fine di garantire la ricollocazione del personale dipendente dall’Associazione della Croce rossa italiana (CRI) risultante eccedentario rispetto al fabbisogno definito ai sensi dell’articolo 3, comma 4, terzo periodo, del decreto legislativo 28 settembre 2012, n. 178, ed appartenente all’area professionale e medica, il medesimo personale puo’ essere collocato in mobilita’, a domanda, nel rispetto della disponibilita’ in organico e delle facolta’ assunzionali previste a legislazione vigente, nell’ambito della dirigenza delle professionalita’ sanitarie del Ministero della salute e dell’Agenzia italiana del farmaco, nell’ambito della dirigenza medica dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto delle malattie della Poverta’ limitatamente al personale appartenente all’area medica di seconda fascia di cui al contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale dirigente dell’area VI per il quadriennio 2002-2005, nonche’ nell’ambito della dirigenza medica e della professione infermieristica dell’Istituto superiore di sanità-Centro nazionale per i trapianti (CNT) e Centro nazionale sangue (CNS), e delle qualifiche di ricercatore e tecnologo degli enti di ricerca.
1-ter. Il personale della CRI, di cui al comma 1-bis, che abbia svolto compiti e funzioni nell’ambito della sanita’ pubblica puo’ essere inquadrato nelle amministrazioni di destinazione anche se e’ in possesso di specializzazione in disciplina diversa da quella ordinariamente richiesta per il predetto inquadramento. ))
Art. 17 – Disposizioni urgenti in materia di finanziamento della bonifica ambientale e rigenerazione urbana del comprensorio Bagnoli-Coroglio e del Comune di Matera
1. Ai fini della continuazione degli interventi del programma di bonifica ambientale e di rigenerazione urbana dell’area di rilevante interesse nazionale nel comprensorio di Bagnoli-Coroglio, di cui all’articolo 33 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, sono assegnati al Soggetto Attuatore 27 milioni di euro per l’anno 2017.
2. Per interventi urgenti di bonifica ambientale e rigenerazione urbana strumentali o complementari agli interventi di cui all’articolo 7, comma 1-bis, del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, sono trasferiti al Comune di Matera 3 milioni di euro per l’anno 2017.
3. Ai relativi oneri si provvede per 30 milioni di euro per l’anno 2017, mediante utilizzo di quota parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di CO2 di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, destinati al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, versate all’entrata del bilancio dello Stato, che restano acquisite definitivamente all’erario.
(( Art. 17-bis – Disposizioni in materia di competenze dei comuni relativamente ai siti di importanza comunitaria
1. All’articolo 57 della legge 28 dicembre 2015, n. 221, dopo il comma 1 e’ inserito il seguente:
«1-bis. Al fine di consentire ai comuni l’acquisizione delle risorse provenienti dall’esercizio delle funzioni previste dal comma 1, la competenza per i provvedimenti ivi previsti e’ esercitata dal comune nel cui territorio devono essere eseguiti gli interventi previsti dal citato comma 1, anche quando il sito ricade nel territorio di piu’ comuni, assicurando l’adeguata competenza nell’effettuazione delle valutazioni». ))
(( Art. 17-ter – Disposizioni in materia di 5 per mille
1. All’articolo 16 della legge 6 dicembre 1991, n. 394, dopo il comma 1 e’ inserito il seguente:
«1-bis. A decorrere dall’anno 2018, per ciascun esercizio finanziario, con riferimento alle dichiarazioni dei redditi relative al periodo d’imposta precedente, una quota pari al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, di cui all’articolo 1, comma 154, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, puo’ essere destinata, a scelta del contribuente, a sostegno degli enti gestori delle aree protette. Con decreto di natura non regolamentare del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono stabilite le modalita’ di accesso al contributo, di formazione degli elenchi degli enti ammessi nonche’ di riparto ed erogazione delle somme ». ))
(( Art. 17-quater – Sostegno alla progettazione degli enti locali
1. All’articolo 41-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 1 e’ sostituito dal seguente:
«1. Al fine di favorire gli investimenti, sono assegnati ai comuni, compresi, alla data di presentazione della richiesta di cui al comma 2, nelle zone a rischio sismico 1 ai sensi dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3519 del 28 aprile 2006, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 108 dell’11 maggio 2006, contributi soggetti a rendicontazione a copertura delle spese di progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi per opere pubbliche, nel limite di 5 milioni di euro per l’anno 2017. Per gli anni 2018 e 2019 i contributi di cui al periodo precedente sono assegnati ai comuni compresi nelle zone a rischio sismico 1 e 2 per spese di progettazione definitiva ed esecutiva, relativa ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico di immobili pubblici e messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico, nel limite di 25 milioni di euro per l’anno 2018 e di 30 milioni di euro per l’anno 2019 »;
b) dopo il comma 1 e’ inserito il seguente:
«1-bis. Per gli anni 2018 e 2019, il contributo di cui al comma 1 non puo’ essere superiore all’importo della progettazione individuato ai sensi del decreto del Ministro della giustizia 17 giugno 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 174 del 27 luglio 2016, e successive modificazioni, ai fini della determinazione dei corrispettivi »;
c) il comma 2 e’ sostituito dal seguente:
«2. I comuni comunicano le richieste di contributo al Ministero dell’interno, entro il termine perentorio del 15 settembre per l’anno 2017 e del 15 giugno per ciascuno degli anni 2018 e 2019. La richiesta deve contenere le informazioni riferite al livello progettuale per il quale si chiede il contributo e il codice unico di progetto (CUP) valido dell’opera che si intende realizzare. A decorrere dal 2018:
a) la richiesta deve contenere le informazioni necessarie per permettere il monitoraggio complessivo degli interventi di miglioramento e adeguamento antisismico di immobili pubblici e di messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico, in caso di contributo per la relativa progettazione;
b) ciascun comune puo’ inviare fino ad un massimo di tre richieste di contributo per la stessa annualita’;
c) la progettazione deve riferirsi, nell’ambito della pianificazione comunale, a un intervento compreso negli strumenti programmatori del medesimo comune o in altro strumento di programmazione »;
d) al comma 3, alinea, dopo le parole: « tenendo conto » sono inserite le seguenti: « , per l’anno 2017, »;
e) dopo il comma 3 e’ inserito il seguente:
«3-bis. A decorrere dal 2018 l’ordine di priorita’ ai fini della determinazione dell’ammontare del contributo e’ il seguente:
a) progettazione per investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici costruiti con calcestruzzo prima del 1971 o in muratura portante. In tal caso il finanziamento riguarda anche le spese di verifica della vulnerabilita’ sismica, da effettuare contestualmente alla progettazione;
b) progettazione per investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici sulla base di verifica della vulnerabilita’ sismica gia’ effettuata;
c) progettazione per interventi di messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico »;
f) al comma 4, dopo le parole: « del comma 3 » sono inserite le seguenti: « per l’anno 2017 e alle lettere a), b) e c) del comma 3-bis per gli anni 2018 e 2019 »;
g) al secondo periodo del comma 5, le parole: « banca dati l’ultimo
» sono sostituite dalle seguenti: « banca dati i documenti contabili di cui all’articolo 1, comma 1, lettere b) ed e), e all’articolo 3 del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 12 maggio 2016, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del 26 maggio 2016, riferiti all’ultimo »;
h) al comma 10, dopo la parola: « statali » sono inserite le seguenti: « e dello stesso Comune »;
i) al comma 11, le parole: « a 15 milioni di euro per l’anno 2018 e a 20 milioni di euro per l’anno 2019 » sono sostituite dalle seguenti:
« a 25 milioni di euro per l’anno 2018 e a 30 milioni di euro per l’anno 2019 »;
l) la rubrica e’ sostituita dalla seguente: « Fondo per la progettazione definitiva ed esecutiva nelle zone a rischio sismico e per la messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico».
2. La rubrica del titolo III del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, e’ sostituita dalla seguente: « Ulteriori interventi in favore delle zone terremotate e di messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico».
3. All’articolo 1, comma 492, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, dopo la lettera d) e’ aggiunta la seguente:
«d-bis) progettazione definitiva ed esecutiva di investimenti finalizzati al miglioramento della dotazione infrastrutturale o al recupero degli immobili e delle strutture destinati a servizi per la popolazione, finanziati con avanzo di amministrazione ».
4. Al fine di migliorare la capacita’ di programmazione e progettazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, anche mediante il ricorso ai contratti di partenariato pubblico-privato, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti puo’ stipulare apposita convenzione con la Cassa depositi e prestiti SpA, quale istituto nazionale di promozione ai sensi dell’articolo 1, comma 826, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, che disciplina le attivita’ di supporto e assistenza tecnica connesse all’utilizzo del Fondo istituito dall’articolo 202, comma 1, lettera a), del codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016,
n. 50, con oneri posti a carico del medesimo Fondo.
5. Al fine di garantire la coerenza dei progetti di fattibilita’ delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari con i Piani Strategici delle Citta’ Metropolitane e con i Piani urbani per la mobilita’ sostenibile (PUMS), le risorse assegnate a valere sul Fondo istituito dall’articolo 202, comma 1, lettera a),del codice di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, possono essere utilizzate anche per la predisposizione di connessi strumenti di programmazione. ))
(( Art. 17-quinquies Disposizioni in materia di enti locali
1. Al comma 2-bis dell’articolo 6 del decreto-legge 29 marzo 2004, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 2004, n. 140, dopo le parole: « Comune di Campomarino (Campobasso) » sono inserite le seguenti: « e del comune di San Salvo (Chieti) ». ))
Art. 18 – Finanziamento di specifici obiettivi connessi all’attivita’ di ricerca, assistenza e cura relativi al miglioramento dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza
1. Al fine di consentire la realizzazione di specifici obiettivi connessi all’attivita’ di ricerca, assistenza e cura relativi al miglioramento dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, ai sensi dell’articolo 1, commi 34 e 34-bis, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e’ accantonata per l’anno 2017, (( la somma di 32,5 milioni di euro, )) previa sottoscrizione, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, di intesa sul riparto per le disponibilita’ finanziarie per il Servizio sanitario nazionale per l’anno 2017. La somma di cui al periodo precedente e’ cosi’ ripartita:
a) 9 milioni di euro in favore delle strutture, anche private accreditate, riconosciute a rilievo nazionale ed internazionale per le caratteristiche di specificita’ e innovativita’ nell’erogazione di prestazioni pediatriche con particolare riferimento alla prevalenza di trapianti di tipo allogenico;
b) 12,5 milioni di euro in favore delle strutture, anche private accreditate, centri di riferimento nazionale per l’adroterapia, eroganti trattamenti di specifiche neoplasie maligne mediante l’irradiazione con ioni carbonio. (( b-bis) 11 milioni di euro in favore delle strutture, anche private accreditate, riconosciute di rilievo nazionale per il settore delle neuroscienze, eroganti programmi di alta specialita’ neuro-riabilitativa, di assistenza a elevato grado di personalizzazione delle prestazioni e di attivita’ di ricerca scientifica traslazionale per i deficit di carattere cognitivo e neurologico. ))
2. Con decreto del Ministro della salute, da adottarsi entro quindici giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono individuate le strutture di cui al comma 1.
(( 2-bis. L’articolo 15-undecies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, si interpreta nel senso che i servizi prestati e i titoli acquisiti dal personale degli enti e degli istituti ivi previsti, il quale, a seguito dell’adeguamento dei rispettivi ordinamenti del personale alle disposizioni del medesimo decreto legislativo, sia stato assunto a seguito di procedura concorsuale, sono equiparati ai servizi prestati e ai titoli acquisiti presso le strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale, anche per quel che concerne la possibilita’ di ottenere la mobilita’ dai medesimi enti ed istituti verso le strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale e da queste verso gli enti e gli istituti stessi. ))
(( Art. 18-bis – Disposizioni in materia di remunerazione delle farmacie per i farmaci erogati dal Servizio sanitario nazionale
1. All’articolo 1, comma 40, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al quarto periodo, le parole: « non superiore a lire 750 milioni » sono sostituite dalle seguenti: « non superiore a euro 450.000 »;
b) al quinto periodo, le parole: « non superiore a lire 500 milioni » sono sostituite dalle seguenti: « non superiore a euro 300.000 ».
2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano dal 1° gennaio 2018.
3. Agli oneri derivanti dal presente articolo, pari a 9,2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
Conseguentemente, il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato e’ incrementato di 9,2 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018. ))
(( Art. 18-ter – Misure indifferibili di semplificazione degli adempimenti vaccinali per l’iscrizione alle istituzioni del sistema nazionale di istruzione, ai servizi educativi per l’infanzia, ai centri di formazione professionale regionale e alle scuole private non paritarie
1. Nelle sole regioni e province autonome presso le quali sono gia’ state istituite anagrafi vaccinali, le disposizioni di cui all’articolo 3-bis, commi da 1 a 4, del decreto-legge 7 giugno 2017,
n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, sono applicabili a decorrere dall’anno scolastico 2018/2019 e dall’inizio del calendario dei servizi educativi per l’infanzia e dei corsi per i centri di formazione professionale regionale 2018/2019, nel rispetto delle modalita’ operative congiuntamente definite dal Ministero della salute e dal Ministero dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.
2. Nelle medesime regioni e province autonome, le disposizioni di cui al comma 1 sono applicabili gia’ per l’anno scolastico e il calendario dei servizi educativi per l’infanzia e dei corsi per i
centri di formazione professionale regionale in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, a condizione che il controllo sul rispetto degli adempimenti vaccinali si concluda entro il 10 marzo 2018. ))
(( Art. 18-quater – Produzione e trasformazione di cannabis per uso medico
1. Lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, autorizzato alla fabbricazione di infiorescenze di cannabis in osservanza delle norme di buona fabbricazione (Good manufacturing practices-GMP) secondo le direttive dell’Unione europea, recepite con il decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, provvede alla coltivazione e alla trasformazione della cannabis in sostanze e preparazioni vegetali per la successiva distribuzione alle farmacie, al fine di soddisfare il fabbisogno nazionale di tali preparazioni e per la conduzione di studi clinici.
2. Per assicurare la disponibilita’ di cannabis a uso medico sul territorio nazionale, anche al fine di garantire la continuita’ terapeutica dei pazienti gia’ in trattamento, l’Organismo statale per la cannabis di cui al decreto del Ministro della salute 9 novembre 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 279 del 30 novembre 2015, puo’ autorizzare l’importazione di quote di cannabis da conferire allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, ai fini della trasformazione e della distribuzione presso le farmacie.
3. Qualora risulti necessaria la coltivazione di ulteriori quote di cannabis oltre quelle coltivate dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, possono essere individuati, con decreto del Ministro della salute, uno o piu’ enti o imprese da autorizzare alla coltivazione nonche’ alla trasformazione, con l’obbligo di operare secondo le Good agricultural and collecting practices (GACP) in base alle procedure indicate dallo stesso Stabilimento.
4. Ai sensi dell’articolo 8, comma 2, della legge 15 marzo 2010, n. 38, in sede di attuazione dei programmi obbligatori di formazione continua in medicina di cui all’articolo 16-bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, la Commissione nazionale per la formazione continua di cui all’articolo 2, comma 357, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dispone che l’aggiornamento periodico del personale medico, sanitario e sociosanitario sia realizzato anche attraverso il conseguimento di crediti formativi per acquisire una specifica conoscenza professionale sulle potenzialita’ terapeutiche delle preparazioni di origine vegetale a base di cannabis nelle diverse patologie e in particolare sul trattamento del dolore.
5. Al fine di agevolare l’assunzione di medicinali a base di cannabis da parte dei pazienti, lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze provvede allo sviluppo di nuove preparazioni vegetali a base di cannabis per la successiva distribuzione alle farmacie, che le dispensano dietro ricetta medica non ripetibile.
6. Le preparazioni magistrali a base di cannabis prescritte dal medico per la terapia contro il dolore ai sensi della legge 15 marzo 2010, n. 38, nonche’ per gli altri impieghi previsti dall’allegato tecnico al decreto del Ministro della salute 9 novembre 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 279 del 30 novembre 2015, sono a carico del Servizio sanitario nazionale, nei limiti del livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato. Il medico puo’ altresi’ prescrivere le predette preparazioni magistrali per altri impieghi, ai sensi dell’articolo 5 del decreto-legge 17 febbraio 1998, n. 23, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 aprile 1998, n. 94.
7. Per le finalita’ di cui al comma 1 e’ autorizzata la spesa di euro 1.600.000 per l’anno 2017 e per le finalita’ di cui al comma 2 e’ autorizzata la spesa di euro 700.000 per l’anno 2017. Ai relativi oneri, pari a complessivi 2.300.000 euro per l’anno 2017, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della salute. Il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. ))
(( Art. 18-quinquies – Debiti sanitari della regione Sardegna
1. Ai fini della copertura dei debiti sanitari accertati al 31 dicembre 2016, la regione Sardegna puo’ far richiesta di utilizzo delle risorse generate da economie, riprogrammazioni di sanzioni e riduzioni di interventi finanziati con risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione di cui alla delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) n. 1/2011 dell’11 gennaio 2011, relativi al territorio della regione medesima. Il Governo, con delibera del CIPE, per gli anni 2018 e 2019, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, provvede alla relativa autorizzazione. ))
Art. 19 -Liberalizzazione in materia di collecting diritti d’autore
1. Alla legge 22 aprile 1941, n. 633, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 15-bis, comma 2-ter, terzo periodo, dopo le parole:
« Societa’ italiana degli autori e degli editori » sono aggiunte le seguenti: « e gli altri organismi di gestione collettiva », e la parola « remuneri » e’ sostituita dalla seguente: « remunerino »;
b) all’articolo 180:
1) al primo comma, dopo le parole: « Societa’ italiana degli autori ed editori (S.I.A.E.) », sono aggiunte le seguenti: « ed agli altri organismi di gestione collettiva di cui al decreto legislativo 15 marzo 2017, n. 35 »;
2) al terzo comma, le parole: « dell’ente » sono sostituite dalle seguenti: « della Societa’ italiana degli autori ed editori (S.I.A.E.) » e la parola: « esso » e’ sostituita dalla seguente: « essa ».
2. Per gli organismi di gestione collettiva di cui all’articolo 180, comma 1, della legge 22 aprile 1941, n. 633, stabiliti in Italia, l’esercizio dell’attivita’ di intermediazione e’ in ogni caso subordinata alla verifica del rispetto dei requisiti da parte dell’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni, ai sensi del decreto legislativo 15 marzo 2017, n. 35.
3. Al decreto legislativo 15 marzo 2017, n. 35 sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 8, comma 3, dopo le parole: « Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni » sono aggiunte le seguenti: « definisce con proprio provvedimento »;
b) all’articolo 20, comma 2, le parole: « organismi di gestione collettiva ed » sono soppresse.
(( Art. 19-bis – Disposizioni in materia di uscita dei minori di 14 anni dai locali scolastici
1. I genitori esercenti la responsabilita’ genitoriale, i tutori e i soggetti affidatari ai sensi della legge 4 maggio 1983, n. 184, dei minori di 14 anni, in considerazione dell’eta’ di questi ultimi, del loro grado di autonomia e dello specifico contesto, nell’ambito di un processo volto alla loro autoresponsabilizzazione, possono autorizzare le istituzioni del sistema nazionale di istruzione a consentire l’uscita autonoma dei minori di 14 anni dai locali scolastici al termine dell’orario delle lezioni. L’autorizzazione esonera il personale scolastico dalla responsabilita’ connessa all’adempimento dell’obbligo di vigilanza.
2. L’autorizzazione ad usufruire in modo autonomo del servizio di trasporto scolastico, rilasciata dai genitori esercenti la responsabilita’ genitoriale, dai tutori e dai soggetti affidatari dei minori di 14 anni agli enti locali gestori del servizio, esonera dalla responsabilita’ connessa all’adempimento dell’obbligo di vigilanza nella salita e discesa dal mezzo e nel tempo di sosta alla fermata utilizzata, anche al ritorno dalle attivita’ scolastiche. ))
(( Art. 19-ter – Incarichi presso gli enti di previdenza di diritto privato
1. Le disposizioni di cui all’articolo 5, comma 9, primo e secondo periodo, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, non si applicano agli enti di previdenza di diritto privato di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509, e 10 febbraio 1996, n. 103, i cui organi di governo sono eletti in via diretta o indiretta da parte degli iscritti. ))
(( Art. 19-quater – Banca dati nazionale degli operatori economici
1. Al fine di assicurare la gestione, il funzionamento e l’implementazione delle nuove funzionalita’ della Banca dati nazionale degli operatori economici di cui all’articolo 81, comma 1, del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, e’ autorizzata la spesa di euro 100.000 per l’anno 2017 e di euro 1.500.000 a decorrere dall’anno 2018. Fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui all’articolo 81, comma 2, del citato codice di cui al decreto legislativo n. 50 del 2016, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e’ autorizzato a stipulare una convenzione con l’Autorita’ nazionale anticorruzione utilizzando parte delle risorse di cui al primo periodo. All’onere derivante dall’attuazione del presente articolo, pari a 100.000 euro per l’anno 2017 e a 1.500.000 euro a decorrere dall’anno 2018, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. ))
(( Art. 19-quinquies – Adeguamento della disciplina sulla circolazione e vendita di sigarette elettroniche
1. All’articolo 62-quater del testo unico di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 5, le parole da: « In attesa » fino a: « altresi’ » sono sostituite dalle seguenti: « La vendita dei prodotti contenenti nicotina di cui ai commi 1 e 1-bis e’ effettuata in via esclusiva »;
b) dopo il comma 5 e’ inserito il seguente:
«5-bis. Per gli esercizi di vicinato ad attivita’ prevalente nella vendita dei prodotti con nicotina di cui ai commi 1 e 1-bis gia’ attivi prima della data di entrata in vigore della presente disposizione, sono stabilite con decreto direttoriale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, area Monopoli, da adottare entro il 31 marzo 2018, le modalita’ e i requisiti per l’autorizzazione e l’approvvigionamento dei prodotti con nicotina di cui ai commi 1 e 1-bis. Nelle more dell’adozione del decreto e’ consentita la prosecuzione dell’attivita’ agli esercizi indicati nel primo periodo del presente comma ».
2. All’articolo 21 del decreto legislativo 12 gennaio 2016, n. 6, sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 11, la parola: « transfrontaliera » e’ soppressa;
b) al comma 12, le parole da: « , in difetto » fino alla fine del comma sono soppresse.
3. Il Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, e’ incrementato di 9,5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2018. Ai relativi oneri si provvede mediante corrispondente utilizzo delle maggiori entrate derivanti dai commi 1 e 2. ))
(( Art. 19-sexies – Assegnazione di immobili conferiti a fondi comuni di investimento immobiliare
1. All’articolo 4, comma 2-ter, del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 novembre 2001, n. 410, dopo il primo periodo e’ inserito il seguente: « L’Agenzia del demanio puo’ assegnare i predetti immobili, laddove non necessari per soddisfare le esigenze istituzionali di amministrazioni statali di cui all’articolo 2, comma 222, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, agli enti pubblici anche territoriali, entro il 31 dicembre 2019 per il Fondo immobili pubblici e il 31 dicembre 2020
per il Fondo Patrimonio Uno ». ))
(( Art. 19-septies – Disposizioni per garantire l’autonomia del Garante del contribuente
1. A decorrere dal 1° gennaio 2018:
a) i commi 404 e 405 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147, sono abrogati;
b) il comma 4 dell’articolo 13 della legge 27 luglio 2000, n. 212, e’ sostituito dal seguente:
«4. Per ogni Garante il compenso mensile lordo e’ fissato in euro 2.788,87. Al Garante del contribuente che risiede in un comune diverso da quello in cui ha sede l’organo compete il rimborso delle spese di trasferta previsto dalle norme vigenti per la partecipazione alle relative sedute. Analogo trattamento compete per gli accessi in uffici finanziari situati in comuni diversi da quelli in cui ha la residenza il Garante ».
2. Agli oneri derivanti dal comma 1, valutati in 474.000 euro a decorrere dal 2018, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero.
3. Agli oneri valutati di cui al comma 2 si applica l’articolo 17, commi da 12 a 12-quater, della legge 31 dicembre 2009, n. 196. ))
(( Art. 19-octies – Disposizioni in materia di riscossione
1. All’articolo 1, comma 13, lettera f), del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225, le parole: « da parte dell’agenzia » sono sostituite dalle seguenti: « da parte del Ministero dell’economia e delle finanze ».
2. All’articolo 26, primo comma, primo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, dopo la parola: « municipale » sono aggiunte le seguenti: « ; in tal caso, quando ai fini del perfezionamento della notifica sono necessarie piu’ formalita’, le stesse possono essere compiute, in un periodo di tempo non superiore a trenta giorni, da soggetti diversi tra quelli sopra indicati ciascuno dei quali certifica l’attivita’ svolta mediante relazione datata e sottoscritta ».
3. All’articolo 14, comma 1, primo periodo, del decreto-legge 31 dicembre 1996, n. 669, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1997, n. 30, le parole: « e gli enti pubblici non economici » sono sostituite dalle seguenti: « , gli enti pubblici non economici e l’ente Agenzia delle entrate-Riscossione ».
4. I termini per l’adempimento degli obblighi dichiarativi e comunicativi relativi ai tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate possono essere prorogati con provvedimento del direttore della medesima Agenzia, adottato d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze – Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, in presenza di eventi o circostanze che comportino gravi difficolta’ per la loro regolare tempestiva esecuzione e comunque in caso di ritardo nella pubblicazione delle specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati relativi agli adempimenti stessi.
5. La proroga dei termini disposta ai sensi del comma 4 deve garantire un termine congruo, comunque non superiore a sessanta giorni, per l’effettuazione degli adempimenti medesimi.
6. All’articolo 7 del decreto-legge 10 giugno 1994, n. 357, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1994, n. 489, dopo il comma 4-ter e’ aggiunto il seguente:
«4-quater. In deroga a quanto previsto dal comma 4-ter, la tenuta dei registri di cui agli articoli 23 e 25 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, con sistemi elettronici e’, in ogni caso, considerata regolare in difetto di trascrizione su supporti cartacei nei termini di legge, se in sede di accesso, ispezione o verifica gli stessi risultano aggiornati sui predetti sistemi elettronici e vengono stampati a seguito della richiesta avanzata dagli organi procedenti ed in loro presenza ». ))
(( Art. 19-novies – Disposizioni in materia di assicurazione professionale obbligatoria
1. Al comma 2 dell’articolo 12 della legge 31 dicembre 2012, n. 247, le parole: « a se’ e » sono soppresse. ))
(( Art. 19-decies – Regime di sostegno alla cogenerazione per teleriscaldamento
1. Gli interventi su unita’ di cogenerazione che non rientrano nella definizione di rifacimento ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera b), del decreto del Ministro dello sviluppo economico 5 settembre 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 218 del 19 settembre 2011, ma che comportano un incremento della producibilita’ termica finalizzato al mantenimento o raggiungimento di un assetto di sistema di teleriscaldamento efficiente ai sensi dell’articolo 2, comma 2, lettera tt), del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, e che si abbinano ad un’estensione della rete in termini di aumento della capacita’ di trasporto, accedono al regime di sostegno di cui all’articolo 6, commi 1 e 2, del decreto legislativo 8 febbraio 2007,
n. 20, secondo i valori di rendimento fissati nel regolamento delegato (UE) 2015/2402 della Commissione, del 12 ottobre 2015. Il Ministro dello sviluppo economico definisce criteri e modalita’ di accesso al regime di sostegno con apposito decreto da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. ))
(( Art. 19-undecies – Misure per favorire la candidatura di Milano come sede dell’Agenzia EMA
1. Al fine di favorire il percorso di candidatura della citta’ di Milano quale sede dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), e’ autorizzato, in favore della regione Lombardia, un contributo pari a un milione di euro per l’anno 2017 per la realizzazione delle attivita’ di progettazione degli interventi connessi al trasferimento nonche’ per le attivita’ di promozione della candidatura medesima. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2017-2019, nell’ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2017, allo scopo utilizzando l’accantonamento relativo al Ministero della salute. ))
(( Art. 19-duodecies – Modifica alla tabella A allegata alla legge n. 93 del 1994
1. Alla tabella A allegata alla legge 31 gennaio 1994, n. 93, dopo la voce: « Istituto del nastro azzurro » e’ aggiunta, in fine, la seguente: « Associazione nazionale partigiani cristiani (ANPC) ». ))
(( Art. 19-terdecies – Modifiche al decreto legislativo n. 159 del 2011 in materia di documentazione antimafia
1. Al codice di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 83, comma 3-bis, dopo le parole: « fondi europei » sono aggiunte le seguenti: « per un importo superiore a 5.000 euro »;
b) all’articolo 91, comma 1-bis, dopo le parole: « fondi europei » sono aggiunte le seguenti: « per un importo superiore a 5.000 euro ». ))
(( Art. 19-quaterdecies – Introduzione dell’articolo 13-bis della legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di equo compenso per le prestazioni professionali degli avvocati
1. Dopo l’articolo 13 della legge 31 dicembre 2012, n. 247, e’ inserito il seguente:
«Art. 13-bis. (Equo compenso e clausole vessatorie). – 1. Il compenso degli avvocati iscritti all’albo, nei rapporti professionali regolati da convenzioni aventi ad oggetto lo svolgimento, anche in forma associata o societaria, delle attivita’ di cui all’articolo 2, commi 5 e 6, primo periodo, in favore di imprese bancarie e assicurative, nonche’ di imprese non rientranti nelle categorie delle microimprese o delle piccole o medie imprese, come definite nella raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, e’ disciplinato dalle disposizioni del presente articolo, con riferimento ai casi in cui le convenzioni sono unilateralmente predisposte dalle predette imprese.
2. Ai fini del presente articolo, si considera equo il compenso determinato nelle convenzioni di cui al comma 1 quando risulta proporzionato alla quantita’ e alla qualita’ del lavoro svolto, nonche’ al contenuto e alle caratteristiche della prestazione legale, tenuto conto dei parametri previsti dal regolamento di cui al decreto del Ministro della giustizia adottato ai sensi dell’articolo 13, comma 6.
3. Le convenzioni di cui al comma 1 si presumono unilateralmente predisposte dalle imprese di cui al medesimo comma salva prova contraria.
4. Ai fini del presente articolo si considerano vessatorie le clausole contenute nelle convenzioni di cui al comma 1 che determinano, anche in ragione della non equita’ del compenso pattuito, un significativo squilibrio contrattuale a carico dell’avvocato.
5. In particolare si considerano vessatorie, salvo che siano state oggetto di specifica trattativa e approvazione, le clausole che consistono:
a) nella riserva al cliente della facolta’ di modificare unilateralmente le condizioni del contratto;
b) nell’attribuzione al cliente della facolta’ di rifiutare la stipulazione in forma scritta degli elementi essenziali del contratto;
c) nell’attribuzione al cliente della facolta’ di pretendere prestazioni aggiuntive che l’avvocato deve eseguire a titolo gratuito;
d) nell’anticipazione delle spese della controversia a carico dell’avvocato;
e) nella previsione di clausole che impongono all’avvocato la rinuncia al rimborso delle spese direttamente connesse alla prestazione dell’attivita’ professionale oggetto della convenzione;
f) nella previsione di termini di pagamento superiori a sessanta giorni dalla data di ricevimento da parte del cliente della fattura o di una richiesta di pagamento di contenuto equivalente;
g) nella previsione che, in ipotesi di liquidazione delle spese di lite in favore del cliente, all’avvocato sia riconosciuto solo il minore importo previsto nella convenzione, anche nel caso in cui le spese liquidate siano state interamente o parzialmente corrisposte o recuperate dalla parte;
h) nella previsione che, in ipotesi di nuova convenzione sostitutiva di altra precedentemente stipulata con il medesimo cliente, la nuova disciplina sui compensi si applichi, se comporta compensi inferiori a quelli previsti nella precedente convenzione, anche agli incarichi pendenti o, comunque, non ancora definiti o fatturati;
i) nella previsione che il compenso pattuito per l’assistenza e la consulenza in materia contrattuale spetti soltanto in caso di sottoscrizione del contratto.
6. Le clausole di cui al comma 5, lettere a) e c), si considerano vessatorie anche qualora siano state oggetto di trattativa e approvazione.
7. Non costituiscono prova della specifica trattativa ed approvazione di cui al comma 5 le dichiarazioni contenute nelle convenzioni che attestano genericamente l’avvenuto svolgimento delle trattative senza specifica indicazione delle modalita’ con le quali le medesime sono state svolte.
8. Le clausole considerate vessatorie ai sensi dei commi 4, 5 e 6 sono nulle, mentre il contratto rimane valido per il resto. La nullita’ opera soltanto a vantaggio dell’avvocato.
9. L’azione diretta alla dichiarazione della nullita’ di una o piu’ clausole delle convenzioni di cui al comma 1 e’ proposta, a pena di decadenza, entro ventiquattro mesi dalla data di sottoscrizione delle convenzioni medesime.
10. Il giudice, accertate la non equita’ del compenso e la vessatorieta’ di una clausola a norma dei commi 4, 5 e 6 del presente articolo, dichiara la nullita’ della clausola e determina il compenso dell’avvocato tenendo conto dei parametri previsti dal regolamento di cui al decreto del Ministro della giustizia adottato ai sensi dell’articolo 13, comma 6.
11. Per quanto non previsto dal presente articolo, alle convenzioni di cui al comma 1 si applicano le disposizioni del codice civile ».
2. Le disposizioni di cui all’articolo 13-bis della legge 31 dicembre 2012, n. 247, introdotto dal comma 1 del presente articolo, si applicano, in quanto compatibili, anche alle prestazioni rese dai professionisti di cui all’articolo 1 della legge 22 maggio 2017, n. 81, anche iscritti agli ordini e collegi, i cui parametri ai fini di cui al comma 10 del predetto articolo 13-bis sono definiti dai decreti ministeriali adottati ai sensi dell’articolo 9 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27.
3. La pubblica amministrazione, in attuazione dei principi di trasparenza, buon andamento ed efficacia delle proprie attivita’, garantisce il principio dell’equo compenso in relazione alle prestazioni rese dai professionisti in esecuzione di incarichi conferiti dopo la data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
4. Dall’attuazione delle disposizioni del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. ))
(( Art. 19-quinquiesdecies – Misure urgenti per la tutela degli utenti dei servizi di telefonia, reti televisive e comunicazioni elettroniche in materia di cadenza di rinnovo delle offerte e fatturazione dei servizi
1. All’articolo 1 del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile 2007, n. 40, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti:
«1-bis. I contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica disciplinati dal codice di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, prevedono la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione dei servizi, ad esclusione di quelli promozionali a carattere temporaneo di durata inferiore a un mese e non rinnovabile, su base mensile o di multipli del mese.
1-ter. Gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, si adeguano alle disposizioni di cui al comma 1-bis entro il termine di centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione.
1-quater. L’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni garantisce la pubblicazione dei servizi offerti e delle tariffe generali di cui al comma 1-bis, in modo da assicurare che i consumatori possano compiere scelte informate.
1-quinquies. In caso di violazione del comma 1-bis l’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni ordina all’operatore la cessazione della condotta e il rimborso delle eventuali somme indebitamente percepite o comunque ingiustificatamente addebitate agli utenti, indicando il termine entro cui adempiere, in ogni caso non inferiore a trenta giorni »;
b) al comma 4, il secondo periodo e’ sostituito dai seguenti: « La violazione delle disposizioni di cui ai commi 1, 1-bis, 1-ter, 2, 3, 3-bis, 3-ter e 3-quater e’ sanzionata dall’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni applicando l’articolo 98, comma 16, del codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, e successive modificazioni. L’inottemperanza agli ordini impartiti ai sensi del comma 1-quinquies e’ sanzionata applicando l’articolo 98, comma 11, del medesimo codice »;
c) dopo il comma 4 e’ inserito il seguente:
«4-bis. Il periodo mensile o suoi multipli di cui al comma 1-bis costituisce standard minimo nelle condizioni generali di contratto e nella Carta dei servizi. Nel caso di variazione dello standard da parte dell’operatore e tenendo conto delle tempistiche di cui al comma 1-ter, si applica un indennizzo forfetario pari ad euro 50, in favore di ciascun utente interessato dalla illegittima fatturazione, maggiorato di euro 1 per ogni giorno successivo alla scadenza del termine assegnato dall’Autorita’ ai sensi del comma 1-quinquies. L’Autorita’ vigila sul rispetto della presente disposizione nell’ambito delle competenze di cui all’articolo 1, comma 6, lettera a), numero 14, e commi 11 e 12, della legge 31 luglio 1997, n. 249 ».
2. All’articolo 98, comma 11, del citato codice di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, le parole: « da euro 120.000,00 ad euro 2.500.000,00 » sono sostituite dalle seguenti: « da euro 240.000,00 ad euro 5.000.000,00 ».
3. All’articolo 71 del citato decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, dopo il comma 1 e’ inserito il seguente:
«1-bis. Le imprese che forniscono reti pubbliche di comunicazione elettronica o servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico forniscono informazioni chiare e trasparenti in merito alle caratteristiche dell’infrastruttura fisica utilizzata per l’erogazione dei servizi. A tal fine, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, l’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni definisce le caratteristiche tecniche e le corrispondenti denominazioni delle diverse tipologie di infrastruttura fisica, individuando come infrastruttura in fibra ottica completa l’infrastruttura che assicura il collegamento in fibra fino all’unita’ immobiliare del cliente. Costituisce pratica commerciale scorretta, ai sensi del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, ogni comunicazione al pubblico dell’offerta di servizi di comunicazione elettronica che non rispetti le caratteristiche tecniche definite dall’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni ». ))
Art. 20 – Disposizioni finanziarie
1. In applicazione dell’articolo 21, commi 3 e 4, del decreto-legge 1º luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli provvede ad autorizzare la prosecuzione del rapporto concessorio in essere, relativo alla raccolta, anche a distanza, delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea, sino al termine ultimo previsto dall’articolo 4, paragrafo 1, dell’atto di concessione, in modo da assicurare nuove e maggiori entrate al bilancio dello Stato in misura pari a 50 milioni di euro per l’anno 2017 e 750 milioni di euro per l’anno 2018.
2. Il Fondo per la riduzione della pressione fiscale di cui all’articolo 1 comma 431, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, incrementato di 130 milioni di euro per l’anno 2020.
3. Nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze e’ istituito un Fondo, in termini di saldo netto da finanziare e fabbisogno, con una dotazione pari a 600 milioni di euro per l’anno 2018.
4. All’articolo 11, comma 11 del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8, convertito con modificazioni dalla legge 7 aprile 2017, n. 45, le parole « e 80 milioni di euro per il 2018 » sono soppresse.
5. Agli oneri derivanti dagli articoli 1, 2, 3, 5, 6, comma 5, 7, comma 4, 8, 9, 11, 12, 15 e dai commi 2, 3 del presente articolo e dagli effetti derivanti dalle disposizioni di cui alle lettere a) e
l) del presente comma, pari a 1.175,4 milioni di euro per l’anno 2017, a 2.425 milioni di euro per l’anno 2018, a 354,566 milioni di euro per l’anno 2019, a 162,566 milioni di euro per l’anno 2020, a 3,066 milioni di euro per l’anno 2021, a 3,089 milioni di euro per l’anno 2022, a 3,066 milioni di euro per l’anno 2023, a 9,866 milioni di euro per l’anno 2024, a 3,066 milioni di euro per l’anno 2025, a 4,866 milioni di euro per l’anno 2026, a 7,14 milioni di euro per l’anno 2027, a 3,866 milioni di euro per l’anno 2028, a 3,266 milioni di euro per l’anno 2029, a 3,166 milioni di euro per l’anno 2030 e a 3,066 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2031 e, che aumentano, ai fini della compensazione degli effetti in termini di indebitamento netto e di fabbisogno a 1.487,873 milioni di euro per l’anno 2017, si provvede:
a) quanto a 1.092,879 milioni di euro per l’anno 2017, mediante riduzione delle dotazioni di competenza e di cassa relative alle missioni e ai programmi di spesa degli stati di previsione dei Ministeri come indicate nell’elenco 1 allegato al presente decreto;
b) quanto a 37,677 milioni di euro per l’anno 2017, mediante riduzione del fondo da ripartire per la destinazione dell’extra gettito sui canoni di abbonamento alla televisione agli interventi di cui all’articolo 1, comma 160, lettere a), b) e c), della legge 28 dicembre 2015, n. 208;
c) quanto a 30 milioni di euro per l’anno 2017, mediante utilizzo di quota parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di CO2 di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, destinati al Ministero dello sviluppo economico, versate all’entrata del bilancio dello Stato, che restano acquisite definitivamente all’erario;
d) quanto a 80 milioni di euro per l’anno 2017, mediante utilizzo delle somme versate entro il 30 settembre 2017 all’entrata del bilancio dello Stato ai sensi dell’articolo 148, comma 1, della legge
23 dicembre 2000, n. 388, che, alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, non sono state riassegnate ai pertinenti programmi e che sono acquisite per detto importo definitivamente all’erario;
e) quanto a 50 milioni di euro per l’anno 2017, a 1.898,7 milioni di euro per l’anno 2018, a 359,185 milioni di euro per l’anno 2019, a 142,913 milioni di euro per l’anno 2020, a 0,325 milioni di euro per l’anno 2021, a 0,727 milioni di euro per l’anno 2023, a 1,482 milioni di euro per l’anno 2024 e a 0,236 milioni di euro per l’anno 2025, che aumentano in termini di fabbisogno e indebitamento netto a 96,085 milioni di euro per l’anno 2017, a 2.504,213 milioni di euro per l’anno 2018, a 449,561 milioni di euro per l’anno 2019, a 233,289 milioni di euro per l’anno 2020, a 90,701 milioni di euro per l’anno 2021, a 90,376 milioni di euro per l’anno 2022, a 91,103 milioni di euro per l’anno 2023, a 91,858 milioni di euro per l’anno 2024, a 90,612 milioni di euro per l’anno 2025, a 90,376 milioni di euro per gli anni 2026 e 2027 e a 1,487 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2028, mediante corrispondente utilizzo di quota parte delle maggiori entrate e delle minori spese derivanti dal presente decreto;
f) quanto a 334 milioni di euro mediante versamento, nell’anno 2018, all’entrata del bilancio dello Stato delle somme iscritte in conto residui sul capitolo 7400 dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico ai sensi dell’articolo 1, comma 6-bis, del decreto-legge 4 dicembre 2015, n. 191;
g) quanto a 200 milioni di euro mediante versamento, nell’anno 2018, all’entrata del bilancio dello Stato delle somme iscritte nell’anno 2017 in conto competenza sul capitolo 7400 dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico ai sensi dell’articolo 1, comma 6-bis, del decreto-legge 4 dicembre 2015, n. 191;
h) quanto a 20 milioni di euro per l’anno 2020, a 2,75 milioni di euro per l’anno 2021, a 3,1 milioni di euro per l’anno 2022, a 2,4 milioni di euro per l’anno 2023, a 8,4 milioni di euro per l’anno 2024, a 2,83 milioni di euro per l’anno 2025, a 4,9 milioni di euro per l’anno 2026, a 7,2 milioni di euro per l’anno 2027, a 3,9 milioni di euro per l’anno 2028, a 3,3 milioni di euro per l’anno 2029, a 3,2 milioni di euro per l’anno 2030 e a 3,1 milioni di euro a decorrere dall’anno 2031, mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307;
i) quanto a 250 milioni di euro per l’anno 2017, in termini di fabbisogno, mediante corrispondente versamento delle somme gestite presso il sistema bancario dalla Cassa Servizi Energetici e Ambientali sul conto corrente di tesoreria centrale di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto-legge 9 giugno 2016, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge 1° agosto 2016, n. 151 da detenere sul predetto conto sino al termine dell’esercizio.
6. All’articolo 1, comma 634, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 dopo le parole: « si provvede mediante » sono inserite le seguenti: « l’eventuale maggior gettito, rispetto a quello previsto per l’esercizio 2017, derivante dalla definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione dall’anno 2000 all’anno 2016, di cui all’articolo 6 del decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225 e dalla definizione agevolata delle controversie tributarie, di cui all’articolo 11 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, ovvero la ».
7. Con riferimento alle risorse derivanti dai proventi delle aste delle quote di emissione di CO2, di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, utilizzate quanto a 30 milioni di euro a copertura degli oneri derivanti dall’articolo 18 a valere sulla quota destinata al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e quanto a 30 milioni di euro ai sensi del comma 5, lettera c) del presente articolo a valere sulla quota destinata al Ministero dello sviluppo economico, i decreti di cui al comma 3 dell’articolo 19 del citato decreto legislativo n. 30 del 2013 dispongono negli esercizi successivi gli opportuni conguagli, al fine di assicurare complessivamente il rispetto delle proporzioni indicate nel predetto articolo 19 e del vincolo di destinazione a investimenti con finalita’ ambientali derivante dalla direttiva 2009/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009.
(( 7-bis. Le disposizioni del presente decreto sono applicabili nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con le disposizioni dei rispettivi statuti e le relative norme di attuazione, anche con riferimento alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3. ))
8. Ai fini dell’immediata attuazione delle disposizioni recate dal presente decreto, il Ministro dell’economia e delle finanze e’ autorizzato ad apportare con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Ove necessario, previa richiesta dell’amministrazione competente, il Ministero dell’economia e delle finanze puo’ disporre il ricorso ad anticipazioni di tesoreria, la cui regolarizzazione avviene tempestivamente con l’emissione di ordini di pagamento sui pertinenti capitoli di spesa.
(( 8-bis. All’articolo 15, comma 1, lettera i-sexies), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo le parole: « 100 chilometri » sono inserite le seguenti: « , o 50 chilometri per gli studenti residenti in zone montane o disagiate, »;
b) le parole: « e comunque in una provincia diversa, » sono soppresse;
c) dopo il primo periodo e’ inserito il seguente: « La disposizione di cui al periodo precedente si applica limitatamente ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2017 e al 31 dicembre 2018 ».
8-ter. Agli oneri derivanti dall’attuazione del comma 8-bis, pari a 13,7 milioni di euro per l’anno 2018 e 7,8 milioni di euro per l’anno 2019, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con
modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.
8-quater. Il Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307, e’ incrementato di 5,9 milioni di euro nell’anno 2020. Ai relativi oneri si provvede mediante corrispondente utilizzo delle maggiori entrate derivanti dal comma 8-bis. ))
Art. 21 Entrata in vigore
Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara’ presentato alle Camere per la conversione in legge.
ALLEGATO – TABELLE